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Il Requiem nella Basilica (foto Mattia Vecchi) |
Le note del Requiem in Re minore K626 di Mozart, lo scorso sabato, sembravano giocare a nascondino tra le volte romaniche e gli archi gotici della Basilica di Aquileia. Corale Caminese e Coro polifonico Sant'Abate, insieme all'orchestra giovanile Filarmonici friulani, diretti dal Maestro Walter Themel hanno espresso tutta la loro forza e preparazione. Emozionanti sono stati i solisti, la soprano Francesca Scaini, la contralto Giovanna Dissera Bragadin, il tenore Filippo Tina Castiglioni e il basso Massimiliano Svab, giovane straordinaria promessa della lirica europea. Ancora una volta lo spirito di Mozart aleggiava su un pubblico attento e partecipe che ha affollato la chiesa in tutti gli ordini di posti disponibili. L'attacco del Dies Irae ha suscitato un sussulto nel cuore dei presenti e l'intera composizione ha ricordato una mano tesa verso l'Altissimo, un grido di protesta, ma nello stesso tempo di accettazione, del destino di morte e giudizio che incombe su ogni vivente. Si tratta di un atto di fede, ma anche di intensa ribellione - proprio come si deve a ogni autentica espressione di fede, come pure a ogni forma di umana rivolta, dove il confine tra l'una e l'altra è labile e incerto - un brivido di timore e terrore rilanciato dalla suggestione degli elementi architettonici voluti dai Patriarchi del sacro Romano Impero.
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Il duo Ipavec-Pacorig al Kulturni dom |
E venne la domenica mattina. Con essa, nella "Giornata internazionale del jazz", è arrivato uno straordinario concerto mattutino, nel cortile esterno del Kulturni dom di Gorizia. Aleksander Ipavec e Giorgio Pacorig hanno donato a un numeroso pubblico entusiasta, quattro indimenticabili brani, alcuni di loro composizione, altri del celebre Astor Piazzolla. Sarà stata la sorpresa di una performance in orario a dir poco originale o la distanza tra l'attesa e la realizzazione, fatto sta che l'ora di musica è trascorsa come se si fosse stati immersi in un sogno sublime. I musicisti hanno guidato i presenti in un viaggio dentro l'assoluta bellezza e l'infinita drammaticità dell'essere, viaggiando a vele spiegate tra i marosi dei momenti difficili dell'esistenza, tra gli scogli dei quali è costellata ogni vita, nei porti sereni dove è possibile tirare qualche effimero momento di sollievo. L'aggettivo "emozionante" è insufficiente a descrivere ciò che si è provato in quei momenti, un incanto che soltanto la forza del genio musicale può creare, anche nel momento in cui meno ce lo si può aspettare.
Domenica sera è stata vigilia della grande festa del Primo Maggio. Fino a non molto tempo fa, sulle alture della Slovenia si vedevano ovunque fuochi augurali che illuminavano la notte primaverile. Oggi tale tradizione si è persa nei meandri del tempo e si preferisce accendere un falò e costruire un momento di festa in attesa della giornata dedicata al Lavoro. Anche Nova Gorica non ha fatto eccezione e nel parco retrostante la biblioteca un grande fuoco ha scaldato la folla, in attesa del cantautore sloveno Vlado Kreslin e della sua band. Anche in questo caso si sono ascoltate vecchie e nuove canzoni del noto musicista, capace ancora di attrarre attorno a sé giovani e anziani con ritmi avvincenti, tipici degli anni '80 e '90 del XX secolo.
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Il coro Pinko Tomažič a Bukuje |
Dulcis in fundo, la festa del Lavoro è stata nobilitata a Bukuje, frazione di san Floriano del Collio, dalla presenza del coro sloveno Pinko Tomažič, che celebra in questo periodo i cinquanta anni dalla fondazione, dedicato alla memoria di una delle vittime assassinate dai fascisti a Opicina, subito dopo il secondo processo farsa di Trieste del 1941. I canti partigiani si sono alternati agli scritti degli eroi della Resistenza, le lingue slovena, tedesca e italiana si sono alternate in una significativa continuità. La forza delle voci, che riecheggiavano quelle delle decine di migliaia di giovani che nei boschi dei Balcani e delle Alpi hanno messo a repentaglio la propria vita per liberare i popoli dal nazifascismo, realizzava un singolare esempio di profonda comunione nella ricchezza della diversità. Era impossibile non farsi trascinare, accompagnando il coro con le proprie voci, in un desiderio di riscossa e di rinnovamento che forse oggi più che mai ha bisogno di essere risvegliato e coltivato.
Il classico Requiem di Mozart, l'affascinante jazz di Piazzolla, la sempre attuale musica popolare di Kreslin, i coinvolgenti canti partigiani del coto Pinko Tomažič... Insomma, un lungo week end di grande musica!
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