giovedì 13 aprile 2023

Da Tito Macro a Castano, i racconti di Luca Ponti tra gli scavi dell'antica Aquileia

 

Il libro di Luca Ponti è sorprendente. E' difficile definire il genere letterario e in un certo senso anche il contenuto. Un personaggio principale attraversa le varie situazioni della vita e ciascuna di esse lo interroga profondamente. Il protagonista è interpellato e nello stesso interpella il lettore, avvolgendolo in una spirale di domande e risposte nelle quali sembra difficile trovare il bandolo della matassa. Sì, sembra, perché al fondo emerge una verità, scomoda e dolorosa quanto si voglia, ma pur sempre una radicata verità. Siamo esseri viventi che affrontano l'universo sulla fragile zattera della consapevolezza. In questo viaggio siamo soli e cerchiamo spasmodicamente lo sguardo dell'altro, ma tropo spesso non ci accorgiamo che l'apparente impossibilità di comunicare dipende proprio dal fatto che ciascuno tende a rimanere rinchiuso dentro il proprio piccolo pianeta personale.

Ciò che rende questa ricerca nella coscienza umana così affascinante è la conoscenza dell'animo umano che solo un avvocato ha il privilegio di possedere. Il prete normalmente incontra i suoi simili nei momenti più delicati della vita e straordinariamente può incontrare l'eterna lotta fra il bene e il male, ma il suo ruolo a volte lo rende "clero", cioè "separato" dalle normali vicende di ogni giorno. L'avvocato invece è come un confessore laico, che indaga gli occhi e il cuore dei clienti, cercando in essi la luce di una difficile, delicata e spesso introvabile verità. Non è staccato, ma coinvolto nelle esperienze di chi deve difendere, con un empatia che non nega il distacco e con una riflessione interiore che lo può rendere più saggio e più attento.

Del libro e dell'autore se ne parlerà venerdì 14 aprile, in una cornice a dir poco originale, la Casa di Tito Macro ad Aquileia, che verrà brevemente illustrata dal direttore di Fondazione Aquileia Cristiano Tiussi. Le temperature non proprio primaverili costringeranno poi gli intervenuti a spostarsi nella vicinissima Sala Romana, dove sarà intessuto un intenso dialogo con Luca Ponti, intorno al suo "Qui pro qui" anzitutto, ma anche al messaggio umano, oserei definire fraterno, che ha voluto con questo suo testo inviare. Le vicende delle antichità, la storia di Tito Macro proprietario della casa dei mercanti recentemente aperta al pubblico, si intrecceranno con quelle di Castano, il nome del protagonista, persona profondamente immersa nel tempo attuale. Uomini vissuti a duemila anni di distanza, ma pur sempre uomini, con le stesse domande, con la stessa angosciante ricerca della verità, con lo stesso desiderio - a volte frustrato - di comunicare, con l'ansia di incontrare, sui selciati e sulle strade della vita, un coraggioso sguardo d'Amore.

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