sabato 18 febbraio 2023

Capitale della Cultura e Capitale della Pace

Perché Nova Gorica con Gorizia sarà capitale europea della Cultura nel 2025?

Non certo lo sarà per i monumenti o per le memorie storiche, né per il Castello o il monastero della Kostanjevica.

Lo sarà grazie ai "Goričani", la gente che vive su questo territorio rivelerà all'Europa intera la propria vita, saranno gli abitanti, tutti, nessuno escluso, la Capitale europea della Cultura.

Certo, si indagherà il passato, per comprendere le radici antropologiche e filosofiche che affondano nella più che bimillenaria vicenda aquileiese, la crescita della consapevolezza della bellezza di essere uniti nella diversità di lingue e di culture, la tragedia dei nazionalismi che hanno cercato di soffocarla, il lento e costante percorso di ricostruzione di ciò che sembrava, ma non era irrimediabilmente perduto.

Si sottolineerà il presente, cercando di raccontare al mondo come sia stato possibile che in una zona dove è stato sparso tanto sangue a causa delle guerre, ora si desideri essere insieme, lavorare insieme, costruire insieme un'idea di città e di cittadinanza. In un tempo in cui sembrano risorgere i conflitti su base nazionale e nel quale si guarda con grande preoccupazione agli sviluppi della terribile guerra tra Russia e Ucraina, un intero Continente osserva il Goriziano per capire come trasformare l'odio e la diffidenza in amicizia e fraternità. E' una grande responsabilità quella che viene affidata, da esercitare e vivere a tutti i livelli, da quello individuale e familiare, a quello sociale e politico. Al di là delle necessarie iniziative strutturali e infrastrutturali, è indispensabile sostenere in ogni modo il protagonismo di ogni cittadina e cittadino, perché l'"attrattiva" del 2025 sarà direttamente proporzionale al coinvolgimento diretto di ogni soggetto, delle associazioni e delle categorie di rappresentanza. Il visitatore  che giungerà da lontano comprenderà il senso della parola "Cultura" se incontrerà persone capaci di comunicare immediatamente, con la parola, il sorriso e il sostegno, sentimenti di pace, di giustizia, di splendida accoglienza.

E si guarderà al futuro. Che cosa potrà restare di una capitale della Cultura dopo l'anno di celebrazione? L'intensificazione delle relazioni, in modo che dalla vicinanza si passi alla compenetrazione, cosicché ci si possa realmente e concretamente sentire parte della stessa città, ma anche la realizzazione del laboratorio di pace e giustizia al servizio del dialogo e del confronto planetario. Potrebbe rimanere la formazione dei corpi civili di pace europei, la base per i primi livelli di trattativa tra rappresentanti di popoli in guerra. Potrebbe perdurare la volontà di non cancellare le sofferenze lasciate dalla Storia, ma di trasformarle in occasione di condivisione della ricerca della verità e di slancio verso la concordia nella diversità. Potrebbe crescere il desiderio di creare uno spazio di intensa accoglienza per tutti coloro che bussano alle porte dell''Unione Europea per chiedere sostegno e protezione.

Insomma, la Capitale della Cultura dovrebbe essere davvero la Capitale della Pace, della Giustizia e dell'Accoglienza, costruita da tutti e offerta a tutti coloro che la vorranno visitare o anche abitare. 

6 commenti:

  1. Da dove partiamo.. e magari già oggi?

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  2. Grazie , la tua riflessione è assolutamente condivisibile, ma il tempo stringe, gli adempimenti tecnici sembrano un ostacolo insormontabile e tutti sembrano avere dimenticato il cuore del problema, come tu hai felicemente intuito,
    Sono molto preoccupata
    Simonetta Vecchi

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  3. Il tuo bellissimo obiettivo che "Il visitatore che giungerà da lontano comprenderà il senso della parola "Cultura" se incontrerà persone capaci di comunicare immediatamente, con la parola, il sorriso e il sostegno, sentimenti di pace, di giustizia, di splendida accoglienza" non riesco proprio a intravederlo tra gli scopi immediati (!?!) dell'ufficio Cultura o in generale del Comune di Gorizia, ma siccome amo Gorizia e mi ritengo "Goričana" anche se al momento nn ci vivo, mi propongo in prima persona con la speranza si aggiungano presto altri concittadini molto più competenti di me (specie per anni più lontani e purtroppo più significativi) con una proposta già utilizzata e premiata dai visitatori: avete presente l'iniziativa delle "giornate del FAI" in cui gli alunni delle scuole superiori si propongono come "ciceroni" in ville, chiese, e altri luoghi di cultura o naturalistici? Possiamo diventare anche noi "ciceroni" della nostra città e rispondere con competenza a chi ci chiederà un'informazione, un consiglio , una curiosità?
    Magari abbiamo bisogno di una "rispolverata"..un CORSO PER CICERONE, in buona sostanza, che comprenda qualche competenza storica, linguistica e ..relazionale!
    Andrea, ci stai? Simonetta Molinari

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  4. Una riflessione profonda, ampia, colta, con una visione di futuro, quello che cerco, quello che vorrei. Andrea, pochi capiscono e soprattutto chi capisce non mette in atto, per un eccesso di individualismo, le azioni opportune per affrettare un futuro di compenetrazione tra le due città.

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  5. Apprezzo molto il bellissimo obiettivo di Andrea, condivido l'iniziativa del FAI e propongo di diventare noi ciceroni con l'aiuto dei giovani, studenti e laureati, mi piace l'idea di un corso per ciceroni e propongo ad Andrea di essere coordinatore di un gruppo di persone che portino delle proposte concrete, scambio di idee e progetti anche piccoli che possano offrire un contributo anche piccolo al visitatore.
    Anch'io mi propongo come ex insegnante che ha qualche esperienza come cicerone sul tema del poeta sloveno Simon Gregorčič in cui memoria è stato piantato il cedro di fronte alla Scuola d'arte. Posso essere affiancata da mia figlia (inglese, tedesco, francese, spagnolo), un collega di letteratura slovena, da
    qualcuno che legga le sue poesie in sloveno e italiano, da uno storico ... Stand sotto il cedro ...
    Andrea ti va di riunirci e buttare giù qualche idea di"cultura" e "pace", magari al Kulturni?

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  6. Ringrazio molto per le vostre osservazioni e proposte. Sono ovviamente disponibile a ragionarci sopra insieme, con l'obiettivo di definire una proposta efficace, da costruire insieme.

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