domenica 11 ottobre 2020

L'enigma Bergoglio. Considerazioni su un libro interessante


E' interessante il libro del giornalista Massimo Franco, dedicato a quello che egli definisce "l'enigma Bergoglio". Pur dentro una riflessione incalzante, a volte avvincente, emerge un'equilibrata simpatia nei confronti di Francesco, predisposizione positiva che non impedisce l'analisi dei principali motivi di contraddizione presenti nella Chiesa post-Ratzingeriana.

Gli elementi principali sono quelli relativi al conflitto sempre più eclatante tra i diversi settori della Curia Vaticana, con da una parte i "bergogliani" protesi verso una riforma radicale dell'organizzazione e della disciplina, dall'altra i "conservatori" che - un po' paradossalmente - trascurano la più che tradizionale obbedienza al Capo per coprirlo di innumerevoli critiche.

Lo scontro sembra allargarsi a tutti i campi, dall'economia alla politica, dalla teologia alla morale. Le battaglie non si limitano alla teoria, ma coinvolgono situazioni incredibilmente incresciose, soprattutto quelle relative agli investimenti finanziari e alle non certo nuove scandalose manovre della banca vaticana.

In tutto questo il Papa appare come un eroe solitario, non troppo aperto all'ascolto dei detrattori ma anche non troppo fiducioso nei confronti dei suoi fin troppo convinti difensori. I primi sono sempre pronti a rilevare le non rare decisioni contradditorie in materia di gestione del denaro e delle relazioni con i consiglieri, cambiati con molta frequenza a dimostrazione di una sostanziale mancanza di un disegno complessivo. I secondi tendono a suscitare forti illusioni nella parte della Chiesa precedentemente marginale - quella "di sinistra" per usare una categoria mondana - con il rischio di provocare, almeno in certi casi, profonde delusioni.

Chi guarda con entusiasmo a Francesco è soprattutto il mondo extra-cristiano, o anche extra-religioso, meno abituato alle sottigliezze clericali e più aperto al riconoscimento degli oggettivi passi avanti sul piano del richiamo alla pace, alla giustizia, all'accoglienza dei migranti, sul versante cioè di un profondo rinnovamento e opportuna laicizzazione dell'insegnamento sociale della Chiesa.

L'impressione derivata dalla lettura del libro di Massimo Franco è una conferma dell'urgenza di decisioni che non si limitino alla ricerca di toppe da collocare sui sempre più larghi buchi della struttura cattolica. Occorre invece una vera Riforma che nasca dal cuore e dal vertice della cattolicità. Solo liberandosi delle pastoie che la legano ancora indissolubilmente al Potere, la Chiesa potrebbe ritrovare il ruolo che il Vescovo di Roma Francesco sembrerebbe volerle giustamente attribuire. A partire da una spiritualità aperta, laica, fondata sulla consapevolezza dell'universale sororità e fraternità, essa potrebbe essere un punto di riferimento, se necessario di coordinamento, per tutte e tutti coloro che vogliono costruire un futuro armonico e sostenibile per gli umani e per i viventi sul Pianeta Terra. Perché ciò accada, non occorre mantenere uno Stato e un sistema economico intrallazzato con quello finanziario. E' necessario sbarazzarsi della zavorra per tornare a innalzarsi nella pura atmosfera delle vette spirituali.

Il consiglio - non di Massimo Franco ma personale - è che questa Liberazione avvenga in tempi molto rapidi. Prima che sia troppo tardi, per la Chiesa e per il Mondo.

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