giovedì 22 ottobre 2020

Il silenzio su tanti tamponi positivi è pericoloso per la diffusione del contagio

L'impressione è che la situazione sia fuori controllo. Il numero dei contagiati sale di giorno in giorno raggiungendo numeri inimmaginabili. Mentre Conte comunica in Parlamento che "siamo ben più preparati rispetto a marzo", le persone ricoverate in terapia intensiva raddoppiano ogni settimana e la cifra si avvicina di nuovo pericolosamente al livello dell'emergenza precedente.

Ma c'è un altro elemento alquanto inquietante, anzi due.

Molte volte le Aziende sanitarie competenti non riescono a stare dietro alle comunicazioni dei laboratori scientifici e a volte (a quanto si sente molto spesso) non trasmettono i dati ai Sindaci - il che sarebbe già grave essendo questi la prima autorità sanitaria del Comune - ma soprattutto a coloro che hanno effettuato il tampone. La conseguenza è che questi, passati tre o quattro giorni senza ricevere notizie e ritenendo ragionevolmente che il non essere stati avvisati corrisponda a un risultato "negativo", se stanno bene escono, vanno al lavoro, incontrano familiari ed amici, diffondendo senza volerlo il virus ovunque. La frequenza con la quale vengono segnalati tali casi fa pensare che il numero dei contagiati sia in realtà molto più alto di quello dichiarato ogni giorno dai bollettini e che il pericolo di diffusione inconsapevole del covid-19 sia molto più alto di quanto non si creda.

L'altra questione è quella del rintracciamento, con l'evidente fallimento del sistema Immuni. Non funziona certamente perché la percentuale di coloro che lo hanno scaricato è minima, ma anche e soprattutto perché, come detto, non tutti sono "riconosciuti" dalle aziende di riferimento e quasi a nessuno vengono identificati i codici, senza i quali la app è - come è! - totalmente inutile.

Invece di fare tante commedie con lo "spettacolo" delle conferenze stampa e dei dpcm del Presidente del Consiglio, converrebbe offrire poche norme, più comprensibili e meno interpretabili, invitando poi alla responsabilità personale le cittadine e i cittadini, con parole forti, chiare e proprio per questo rassicuranti, come quelle comunicate da Angela Merkel agli abitanti della Germania.

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