giovedì 20 agosto 2020

Ancora sulla vicenda del sindaco di Gonars: il lato umano

Della vicenda del sindaco di Gonars che ha tentato di portare i minorenni non accompagnati a Roma, oltre ai profili politico amministrativi e ai possibili risvolti giuridici, mi ha colpito l'aspetto umano.

Forse non tutti sanno che... Gonars fa parte dell'ambito socio-assistenziale della Bassa Friulana orientale. Si tratta di un'istituzione perfettamente funzionante, con personale qualificato e assai ben preparato a qualsiasi tipologia di assistenza. Non è un caso che le situazioni di difficoltà strumentalizzate dal primo cittadino di Gonars sono state affrontate e risolte proprio dalle operatrici e dagli operatori dell'ambito, con il necessario supporto della Croce Rossa che ha sede a Palmanova. Tutta la pantomina altro non è stata che squallida propaganda, prendendo come pretesto un problema reale, che deve essere affrontato invece con delicatezza e intelligenza. Si auspica che non accada ciò che Boemo, Savino Sandra e Gasparri hanno prospettato, un incontro della ministra Lamorgese con un manipolo di sindaci rigorosamente selezionati, grazie alla "bravata" naufragata l'altro giorno in quel di Bologna.

Da chiarire saranno ancora gli aspetti giuridici. Può un adulto caricarsi in macchina cinque minori e portarseli in giro per l'Italia senza alcuna autorizzazione? Può "utilizzarli" per procurare allarme tra una popolazione già di per sé molto inquieta e tesa per la situazione generale resa incandescente dalle recrudescenze del coronavirus? Si può collegare in modo così irresponsabile la questione sanitaria con quella delle migrazioni, a fronte delle chiarissime statistiche che rilevano in tutt'altre tipologie di viaggiatori la causa delle ripresa del covid?

Ma quello che più di ogni altro approccio colpisce, è la mancanza di umanità. Le cinque persone sono definite sempre e soltanto "i minori" o anche "i presunti minori". Tenendo presente che tale categoria di profughi aumenterà molto a causa dei controlli sui confini e dei famigerati respingimenti in Slovenia (l'unico modo di restare potrà essere quello di essere o definirsi minori), chi sono questi "rintracciati"? Sono esseri umani che hanno un nome e un cognome, che hanno lasciato una casa e una famiglia, che provengono da una Nazione nella quale sono cresciuti, che hanno affrontato difficoltà immani per raggiungere la nostra regione... La bullata di Boemo ha fatto dimenticare tutto ciò, mettendo in risalto solo la sua iniziativa e facendo scomparire volti, corpi, cuori che battono come quelli di tutti, per la paura, per la speranza, per l'attesa, per la gioia e per il dolore.

E' la persona umana che dovrebbe essere al centro di ogni azione politica, qualunque essa sia, sorella e fratello da trattare come si tratterebbe un soggetto presente nella propria famiglia. Nell'Aquileia del IV secolo un viandante africano, Restutus, giunto nella grande città e ivi colpito dalla malaria, aveva trovato "più che i suoi stessi genitori" (splendida lapide nel Museo Paleocristiano di Monastero). Nella Bassa Friulana del XXI secolo, sarebbe diventato merce di scambio elettorale in una surreale invocazione dei respingimenti, dei campi di detenzione gentilmente ribattezzati Centri per il Rimpatrio, dell'innalzamento dei toni odiosi delle reiterate campagne anti-migratorie...

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