Le proteste dei "negazionisti" sono davvero grottesche, oltre che pericolose. Senza alcuna competenza in materia, tante persone in Italia e nel mondo, non soltanto si rifiutano di indossare le mascherine protettive, ma addirittura organizzano manifestazioni contro le politiche dei Governi, finalizzate alla riduzione di un numero di contagi che ovunque tende a salire. E' vero che il virus è stato trovato presente soprattutto in persone con età molto meno avanzate rispetto a ciò che era accaduto in Primavera. Ma i baldi giovani che rientrano dalle feste cui hanno partecipato all'estero o in Italia, hanno genitori nonni e bisnonni che in caso di contagio andrebbero incontro a guai ben più gravi di quelli mediamente sopportati da chi non è afflitto da altre patologie. Un altro elemento che dovrebbe essere tenuto in considerazione è la diversità di opinioni di molti scienziati che nell'insieme dicono tutto e il contrario di tutto, seminando incertezze tra la popolazione e offrendo in questo modo ghiotto materiale alla speculazione politica.
Emerge nel frattempo una notizia, riportata oggi da La Repubblica, relativa alla conoscenza del possibile dilagare della pandemia in Italia già all'inizio di febbraio. In realtà non è una news, se ne era scritto anche su questo blog ricordando come il dott. Urbani, della Direzione del Ministero della Salute, avesse dichiarato che già intorno al 20 gennaio si conoscevano gli scenari e non erano stati presentati al pubblico per timore di esplosioni di panico. Tale notizia, se confermata, getterebbe un'ombra pesante sull'operato del Governo che finora, nella figura del Primo Ministro Conte, ha sempre sostanzialmente sostenuto di aver agito in quello che si era ritenuto essere il migliore dei modi possibili. Finora, snobbando le dichiarazioni di Urbani, la maggior parte degli italiani aveva riconosciuto la buona volontà, imputando eventuali errori ed esagerazioni al delicato rapporto con il Comitato Tecnico Scientifico o comunque alla totale e universale inesperienza di fronte a un evento del genere. Ma se fosse vero che, come nei film horror americani, la gente sia stata tenuta nell'ignoranza per evitare il panico, davvero questo sarebbe uno sbaglio imperdonabile. dalla fine di gennaio alla prima decade di marzo (un mese e mezzo!) tutti sono stati liberi di andare ovunque, riempiendo all'inverosimile campi di calcio e centri sportivi, manifestazioni politiche, culturali e religiose (il Papa a bari a metà febbraio). Ci sarebbe stato il tempo per preparare al peggio le istituzioni - soprattutto gli ospedali e le case di riposo. E ci sarebbero stati i presidi medici, latitanti fino alle prime settimane della totale chiusura dei luoghi di aggregazione.
I numeri spaventosi di contagio che ci giungono da India, Brasile e USA, quelli inquietanti che giungono dai Paesi europei, compresa l'Italia, inducono a chiedere di fermare gli incoscienti che vogliono minimizzare ciò che sta accadendo, compresi personaggi come Sgarbi che da una parte ostenta la sua "libertà" dalle mascherine, dall'altra ne impone l'uso nel Comune del quale è il Sindaco. Ma portano anche a chiedere al Governo maggior verità, trasparenza e coinvolgimento. Pubblicare le linee guida definitive per la riapertura delle scuole alla vigilia del loro inizio, dopo sei mesi di totale black out è una dimostrazione penosa di inadeguatezza. Credere che i cittadini siano dei figlioletti pavidi da non spaventare con le cattive notizie, è un modo di evitare le responsabilità e di pensare in modo paternalistico e assistenzialistico al modo di guidare una Nazione.
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