sabato 20 giugno 2020

Da Lubiana può iniziare una protesta planetaria?

Dalla fine di aprile, appena concluso il periodo di chiusura nei comuni, ogni venerdì sera a Lubiana si svolge una grande manifestazione di piazza. Iniziata come iniziativa di ciclisti che riuscivano a unire l'esigenza di essere in tanti con quella di rispettare le distanze obbligatorie, la protesta si è sviluppata in altro modo, con grande successo, al punto da portare ogni volta sulle strade tra le 5000 e le 10000 persone. 
L'obiettivo principale è stato fino a poco tempo fa raggiungere la piazza della repubblica, dove sono collocati il Parlamento e le istituzioni politiche e culturali più importanti dell'intera Slovenia. Da un paio di venerdì l'accesso al sito è stato bloccato e presidiato e coloro che hanno tentato di scavalcare le transenne per occupare uno dei luoghi simbolo dell'appartenenza al popolo, sono stati prelevati con la forza e trascinati oltre le barriere da una folla di poliziotti in tenuta antisommossa.
La repressione non ha indebolito ma rafforzato i cortei che si sono sviluppati in tutta la città, raggiungendo tanti altri centri del Potere statale. 
Ma che cosa contestano i manifestanti? Quali sono le loro rivendicazioni?

  L'impressione è che tutti siano     accomunati da una generalizzata   avversione nei confornti dell'attuale   premier Ivan Janez Janša, da 100 giorni   presidente del consiglio dei ministri, da   subito dichiaratamente vicino   all'ungherese Orban e al gruppo europeo   di Višegrad. Viene contestata la deriva   autoritaria e repressiva, nascosta sotto   l'esigenza di combattere il contagio da coronavirus.

Il clima delle proteste è ovunque molto pacifico e a volte anche simpatico, con cori e balli spontanei ovunque, slogan curiosi e originali, performance artistiche di strada.

Tuttavia molti altri sono i temi proposti dai numerosi cartelli esplicativi, rigorosamente sono vietati gli emblemi di partito. C'è chi condivide la protesta planetaria contro il razzismo, stringendo il pugno davanti all'ambasciata americana, curiosamente caratterizzata da un balcone fiorito con i colori della bandiera della pace. Ci sono gruppi ambientalisti che richiamano i disastri del cambiamento globale, così come si mettono in evidenza le associazioni spirituali che ripropongono il ritorno alla terra madre. Molto spazio hanno i temi legati alle migrazioni, con la condanna esplicita dei respingimenti dalla Slovenia alla Croazia e del violento trattamento riservato ai profughi rigettati oltre i confini       della Croazia nel territorio   bosniaco.Naturalmente c'è solidarietà nei confronti delle persone prese di mira dalla polizia e si esprime forte preoccupazione per i tentativi di reprimere con la forza i moti popolari. Accanto alle ordinarie questioni più strettamente politiche, fanno capolino le problematiche nazionali e internazionali.La forza della contestazione sta forse proprio nella tenacia del ritrovarsi - ogni volta di più - ogni venerdì senza eccezioni. E sta anche nella tranquillità di una folla capace di resistere a qualsiasi provocazione da parte di una polizia la cui presenza è talmente assillante da far pensare proprio a un disegno voluto per seminare paura e sollecitare reazioni.Se ne parla poco, fuori dalla Slovenia, di ciò che sta avvenendo a Lubiana e - anche se in modo meno eclatante - in altre città (compresa Nova Gorica). Perché questo apparente disinteresse? Forse perché le migliaia di sloveni che sfilano nelle vie della capitale, dietro al contrasto a quello che chiamano janšismo nascondono il desiderio di esprimere un disagio piú profondo. È il dolore di un'umanità oppressa dal tramonto del capitalismo occidentale. Ciò che sta accadendo a Lubiana potrebbe innescare simili eventi a Roma, a Parigi o a New York. E queste folle intergenerazionali e multicolori, forse potrebbero costringere la democrazia rappresentativa a ripensarsi. Potrebbero far germogliare una nuova stagione di partecipazione, nella giustizia e nella libertà. E di ciò i detentori del Potere, qualunque orientamento post-ideologico abbia, non possono che avere un sano timore...

Nessun commento:

Posta un commento