giovedì 8 agosto 2024

Riace, 5 e 6 agosto 2024 (2/3): l'incontro con Alex

 

L’appuntamento è un po’ generico, la mattina del 6 agosto, “mi troverai in Municipio o in giro per il paese”. Alle 9 si arriva al bar della sera prima ed eccolo di nuovo lì. Mi vede e mi propone di scambiare due parole alle 10. E’ bello vederlo lavorare, il vero sindaco di paese. Prima è con i collaboratori, con i quali discute animatamente i problemi del momento, poi gli si avvicinano tante persone per un saluto, un augurio e un abbraccio, infine due cittadini che gli presentano il problema della mancanza d’acqua. Mimmo Lucano risponde con calma alla coppia inizialmente un po’ agitata, spiegando come la carenza d’acqua dipenda in parte dai cambiamenti climatici mondiali, ma anche da una poco oculata azione dei suoi predecessori che hanno venduto i diritti di utilizzo delle falde agli imprenditori agricoli. Non promette soltanto a parole, ma imbraccia il telefono e spedisce immediatamente i funzionari a verificare esattamente la situazione.

Tra una giunta e un saluto, tra una protesta e una spiegazione, all’improvviso compare tra i tavoli del caffè una figura inconfondibile. Padre Alex Zanotelli trascorre qualche giorno di vacanza a Riace, per stare vicino al suo amico Mimmo Lucano. Ci salutiamo, scambiamo qualche parola in amicizia e il discorso cade inevitabilmente sulla situazione del mondo attuale. “Sono preoccupatissimo – dice padre Alex – è un momento gravissimo quello che stiamo vivendo. C’è il rischio di un’escalation che dobbiamo in qualsiasi modo fermare.” Insomma, la vita non va mai in vacanza e il grande comboniano non può staccare il pensiero dalle guerre imminenti e dalla realtà dei quartieri più difficili di Napoli, con gli abitanti dei quali condivide la vita da diversi decenni. Un abbraccio, un saluto e finalmente il sindaco di Riace si avvicina e si siede con noi.

E’ impossibile riportare in un testo le emozioni, il tono di voce, la mimica degli occhi e delle mani. Posso soltanto riportare le parole, consapevole di essere un privilegiato, perché il racconto di una storia di vita non può essere sintetizzato soltanto con dei concetti. In ogni caso, è giusto provarci…

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