giovedì 8 agosto 2024

Riace, 5 e 6 agosto 2024 (1/3): Riace

 Fino a non molti anni fa, il nome di Riace era noto nel mondo per lo straordinario ritrovamento, avvenuto nel 1972, dei “bronzi”, le due magnifiche sculture scoperte nel fondale dello Jonio, oggi in mostra nel Museo Archeologico di Reggio Calabria. Il luogo della scoperta era qualche centinaio di metri distante dalla spiaggia di Marina di Riace, un tempo villaggio di pescatori, oggi piccola stazione turistica balneare. Il capoluogo del Comune si trova sui colli alla base della Sila, circa dodici chilometri all’interno, facilmente raggiungibile grazie a una strada che si inerpica tra gli ulivi e i fichi d’india.

Oggi il paese di Riace è universalmente conosciuto grazie all’esperienza umana, politica e amministrativa che ha trasformato un borgo ormai quasi del tutto abbandonato in un vero e proprio modello di villaggio globale. I protagonisti di questo cambiamento sono stati i migranti che hanno accettato l’invito ad abitare le case lasciate vuote da chi era stato a sua volta costretto a emigrare per sopravvivere, ma il regista di questa storia è stato Domenico Lucano, attualmente al quarto mandato di sindaco e da poco più di un mese parlamentare europeo.

La “mia Riace” si è svolta in due giorni ed è stata preceduta dalle solite domande interiori: è giusto capitare in un municipio, senza preavviso, per incontrare una persona chissà quanto impegnata? Chissà se lo si troverà, magari è impegnato nelle sedi del Parlamento europeo oppure semplicemente si sta godendo un periodo di meritata vacanza. Fatto sta che la sera del 5 agosto ci si fa un breve giro, scoprendo la parte antica della cittadina, visitando la chiesa e scoprendo che i santi patroni Cosma e Damiano sono veneratissimi da rom e sinti che, provenendo da tutto il Sud Italia, in maggio e settembre stazionano tre giorni in paese per partecipare e animare le processioni locali. Il tempo per una bibita nel bar in piazza ed eccolo lì, impegnato a discutere con una cittadina. Un saluto un po’ imbarazzato e ci si accorda per incontrarsi la mattina dopo. Ci sono altri avventori nel baretto, sembra di riconoscere qualche volto noto, certamente non sono tutti abitanti del luogo.

La sera si scende sulla riva del mare, c’è lo spettacolo in piazza di Mimmo Cavallaro e della sua band, un gruppo musicale folk molto popolare in Calabria e anche oltre. Si balla la tarantella per oltre due ore, con il coinvolgimento di tutti, gran parte dei partecipanti sono giovani. I pezzi travolgenti non offrono solo divertimento, ma anche messaggi di pace e di accoglienza. Viene chiamato sul palco Mimmo Lucano che riceve un’ovazione, anche se non tutti sembrano entusiasti della sua presenza. Del resto, lo spettacolo è organizzato dal Comune per residenti e turisti ed è giusto ringraziare chi lo ha reso possibile “per riportare la Cultura nel nostro territorio”, citando le parole dette con molta emozione da chi, dopo essere stato espulso da una sentenza assai discussa e discutibile, ritorna a essere primo cittadino dopo cinque anni di assenza.

Mi sento chiamare per nome. C’è anche una famiglia di Goriziani, che trascorrono le vacanze in Riace alta, incontri veramente graditi e inattesi…

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