lunedì 12 agosto 2024

Si vis pacem para pacem! Ovvero uscire dal paleozoico...

 

Solidarietà a Gaza in un murale di Riace
Mentre le Olimpiadi riempivano i giornali, i telegiornali e i commenti sui social, centinaia di giovani hanno perso la vita, combattendo una guerra assurda ai confini tra la Russia e l'Ucraina. 

Gli ucraini hanno attraversato il confine e sono entrati nel territorio russo, sostenuti dagli alleati NATO che hanno teorizzato il diritto di attaccare in funzione difensiva. I russi hanno risposto con i bombardamenti, sganciando la "termobarica", un ordigno diabolico capace di risucchiare l'aria e di seminare morte per soffocamento in una vasta area. Ormai si legge distrattamente il numero degli uccisi, ma ciascuno di essi è un essere umano unico e irripetibile, la cui vita è definitivamente, per sempre "finita quel giorno e non ci sarebbe stato ritorno". Come fermare questa barbarie? Perché i soldati non si rifiutano di andare al macello? Quali pressioni hanno Putin e Zelensky per continuare a lasciar massacrare i rispettivi popoli? Quali interessi hanno gli USA e l'Unione europea nell'invio di armi convenzionali che altro risultato non ottengono che prolungare a tempo indefinito un conflitto del quale non sono chiari né gli obiettivi né le strategie? 

E al sud est niente di nuovo. Lo stato di Israele, oltre che del genocidio di Gaza, si sta rendendo protagonista di regolamenti di conti internazionali, uccidendo a suo piacimento persone in altri Paesi, sostanzialmente senza alcuna reazione da parte del mondo cosiddetto occidentale. Queste operazioni di polizia internazionale scatenano ulteriori grandi violenze. Giustamente si sta premendo - non ultimo il segretario di stato vaticano Parolin - sull'Iran perché non scateni una rappresaglia, ma non risulta una levata si scudi contro Netanyahu per aver provocato così palesemente. E intanto decine di migliaia di persone a Gaza sono morte, tra essi tantissimi bambini, anch'essi privati clamorosamente dell'elementare diritto a vivere e a vivere una vita degna di questo nome.

Non si dimentichino poi le altre decine di guerre che falciano esistenze in tante altre parti del mondo, anch'esse ferite profonde all'umanità. Quante immense risorse vengono cancellate dalla guerra, quanto potrebbero servire a rendere il mondo più umano, equo, accogliente! Perché non lo si capisce? Perché non c'è un soprassalto di verità nell'intelligenza umana? Perché, grazie alle enormi potenzialità tecnologiche, l'umanità non riesce a uscire dalla logica paleolitica della violenza e della sopraffazione, del razzismo e del nazionalismo? Perché? E come fare perché una luce si accenda nelle tenebre e inizi veramente il regno della pace e della giustizia.

Gioacchino da Fiore (1130-1202) riteneva che dopo la cupa età del Padre e la servile età del Figlio, stesse proprio in quel periodo per arrivare l'età dello Spirito, quella dell'armonia cosmica e della pace universale, qui su questa terra e non in un imprecisato al di là. Ha sbagliato di sicuro i calcoli, ma richiama almeno alla possibilità che ciò avvenga. E' necessario che la filosofia fondi una rivoluzione dell'essere, dia un fondamento all'unica possibilità che si ha per andare avanti: dal preistorico "si vis pacem para bellum" si passi all'autenticamente umano "si vis pacem para pacem". Sì, la filosofia... Ma dove è la filosofia oggi, dove sono i filosofi (a parte Slavoj Žižek e pochi altri) in grado di leggere il presente e di indirizzare il pensiero e l'azione verso il futuro?

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