mercoledì 22 luglio 2020

Un momento di silenzio per Stefano, morto a 13 anni in un pozzo, giocando...

Oggi vorrei solo esprimere un pensiero di vicinanza e solidarietà alla famiglia del giovane Stefano, che a soli tredici anni ha concluso la sua vita cadendo in pozzo profondo, nel cuore storico della città di Gorizia.
In un istante la gioia dello stare insieme, giocando con l'aiuto dei propri animatori, si trasforma nel dolore di una grande tragedia. Che il coperchio sia stato forzato o che abbia ceduto sotto il peso del ragazzo, fatto sta che il mistero della morte ha fatto irruzione nel centro estivo gestito dai salesiani.
Come sia stato possibile lo stabiliranno gli inquirenti, molte domande rimangono aperte, anche perché il Parco Coronini è luogo molto frequentato da grandi e piccoli. Il pozzo del dramma non è certo nascosto e ciò che è accaduto oggi sarebbe potuto avvenire anche in altri momenti, tanto più in questo periodo in cui nel parco si svolge ogni sera il tradizionale annuale festival della sceneggiatura cinematografica Amidei.
Di certo, da domani una pioggia di interrogativi scenderà sulla città, rimasta sconvolta di fronte all'accaduto. Si scomoderanno la teologia con i suoi consolatori ma non risolutori rinvii a un'inconoscibile volontà divina, la filosofia con l'amara constatazione heideggeriana del nostro "essere per la morte", la politica con le analisi sul come possa essere accaduto tutto ciò, la psicologia con l'aiuto ai più colpiti, i familiari di Stefano ma anche gli altri compagni di centro estivo e i loro animatori...
Ma in questo momento prevale l'unico atteggiamento possibile in un simile evento: un silenzio attonito, per ora senza neppure la magra consolazione di un perché.

1 commento:

  1. Il silenzio, in certe circostanze, è la forma più consona per esprimere la nostra partecipazione a un dolore così grande. Al silenzio io unirei anche la preghiera.

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