Da gennaio a giugno oltre 1600 persone sono giunte in Italia, dopo aver percorso la "rotta balcanica". Dal mese di maggio quasi 350 di esse sono state "riammesse" (termine tecnico per dire "respinte") in Slovenia. I dati forniti provengono dall'informativa parlamentare della Ministra dell'Interno Lamorgese. Da lì sono state la maggior parte sono state riaccompagnate in Croazia e poi in Bosnia. Nei passaggi dalla Croazia alla Bosnia sono documentati ormai ovunque episodi di violenza nell'attraversamento dei confini. Tali riammissioni sono realizzate sulla base di un accordo tra Italia e Slovenia siglato nel lontano 1996 e ovviamente superato dall'ingresso della Slovenia nella Comunità europea e dall'acquisizione delle specifiche leggi comunitarie.
Le associazioni che si interessano delle problematiche legate ai richiedenti asilo che risalgono la Penisola Balcanica documentano situazioni di grande disagio e sofferenza, giungendo fino ad aggiornare il numero delle vittime della fame, del freddo e della violenza a oltre 2000.
Tutto ciò è veramente spaventoso e porta a richiedere urgentemente la famosa "discontinuità" predicata da Conte e dal suo Governo al momento del suo insediamento, quasi un anno fa. Occorre cancellare i decreti Salvini, sconfessati clamorosamente in questi giorni dalla Consulta che ha dichiarato (ovviamente) incostituzionale la non iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo). Occorre fermare immediatamente i respingimenti e le riammissioni sui confini. Occorre cancellare gli iniqui accordi con l'"inferno" libico. occorre ritirare l'ambasciatore dall'Egitto e pretendere non solo "verità e giustizia per Giulio Regeni" ma anche l'immediata scarcerazione di Patrick Zaky... Occorre, occorre, occorre... sì, ma se non avverrà in tempi brevi, prima o poi sarà inevitabile scendere in strada e seguire il fruttuoso esempio del "profeta dei nostri tempi", Aboubakar Soumahoro...
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