giovedì 28 maggio 2020

No alle riammissioni informali dei migranti in Slovenia

Oggi un'importante riflessione di ICS e Fondazione Caritas di Trieste. ab


Le scriventi organizzazioni, che a Trieste da anni organizzano il sistema di
accoglienza e protezione per i richiedenti asilo e i rifugiati, esprimono forte
preoccupazione in relazione all'applicazione delle cosiddette riammissioni informali
dei migranti in Slovenia. Ricordiamo infatti che non è ammessa alcuna riammissione
o altra forma di respingimento nei confronti di chi intende presentare la domanda di
asilo ma – ai sensi delle norme vigenti – la domanda di asilo va comunque registrata
nel Paese nel quale lo straniero si trova, con successiva eventuale applicazione del
Regolamento Dublino III per stabilire se il Paese competente a esaminare la domanda
sia l'Italia o un altro Paese dell'Unione.
Le scriventi organizzazioni evidenziano inoltre come siano fatti noti a chiunque –
perciò non possono essere ignorati dalle autorità italiane – che tra Slovenia, Croazia e
Bosnia esista da tempo un fenomeno di respingimenti a catena di migranti che in tal
modo vengono illegittimamente allontanati dal territorio dell'Unione nel quale
avevano fatto ingresso per chiedere protezione. Dette persone, come evidenziato da
tutti i rapporti internazionali, sono soggetti a gravi violenze durante tutta la cosiddetta
“rotta balcanica”.

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