Si conclude il 2024, anno bisestile come il difficilmente dimenticabile 2020. Infatti i pensieri finali riportano alle situazioni di guerra e di sofferenza che colpiscono una parte del Mondo e che preoccupano l'altra.
Ci si lascia alle spalle un periodo di incertezza e per molti di paura, con le purtroppo consuete immagini di morte e di distruzione, di mancata accoglienza e di crisi profonda di autenticità e di umanità.
E' stato comunque un anno di Vita, un'occasione quotidiana per vivere a ogni livello l'esercizio solenne della Responsabilità morale, scegliere l'amore invece che l'odio, il perdono invece che la vendetta, la solidarietà invece dell'egoismo, la delicatezza invece che la violenza, la pace invece che la guerra. A volte ci si riesce, a volte no. La parola più ripetuta in questo ultimo scorcio di anno solare è Speranza. Ecco, forse è proprio la Speranza la virtù capace di orientare la bilancia verso il bene piuttosto che verso il male.
E con la Speranza, dentro ogni realtà, rinasce il sentimento della Gratitudine. Grazie perché in ogni caso la Vita c'è e continua; e perché essa impegna chiunque ne sia coinvolto ad alleggerire il dolore del Mondo e a gustare il dono della Natura e dell'incontro con l'Altro. Sempre e ogni giorno, nella buona e nella cattiva sorte.
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