Una notizia passata un po' in sordina. Papa Francesco ha ricevuto in dono un'automobile nuova, un fuoristrada adattato a "papamobile".
Tutte le testate evidenziano la scelta green, è una macchina con quattro motori elettrici, evviva il Papa dell'enciclica Laudato sii!
Solo in una rivista, specializzata in automobili, si trova la quotazione della vettura, costo pulito, senza gli accessori per la legittima comodità del vescovo di Roma sofferente: 215mila euro.
Non è certo questo il criterio di valutazione di una persona che sta in prima linea, sul fronte della pace, dell'accoglienza dei migranti, della condanna senza remissione degli armamenti, della denuncia delle pecche del capitalismo neoliberista. E neppure interessa troppo l'aspetto oggettivo, si capiscono benissimo le ragioni dell'accettazione di una macchina comodo e all'altezza dei tempi.
Tuttavia, ammesso che la cifra del giornale sia corretta, è da ritenere giunto il tempo di accantonare alcune agiografie papali che lo hanno dipinto come "l'uomo qualunque" che si porta da solo la borsa sulla scaletta dell'aereo o che viaggia in Topolino in mezzo a dodici auto blu della scorta.
Niente di male, o forse un pochino sì, però quei 215.000 non avrebbero suscitato l'interesse di nessuno se non si fosse propagandata prima la retorica delle scelte semplici (stiche) e pauperistiche.
Gesù Cristo era ancora più green di papa Francesco, si spostava a piedi
RispondiEliminaDimenticavo: patrizia socci
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