Nesuna intension de far polemike, solo me piasessi saver come che so 'ndade e come che andran le robe.
So bene, anche per esperienza personale, che i lavori pubblici sono la delizia e la croce di ogni amministratore e degli uffici che collaborano con lui. Per questo, sono consapevole di quanto spesso si verifichino incidenti di percorso, a volte imprevedibili, a volte meno, che ostacolano e prolungano all'infinito la durata delle operazioni.
Ciò non toglie che sarebbe interessante, per il normale cittadino, poter conoscere la risposta ad alcune immediate domande: per esempio, ammettendo e sperando che effettivamente gli ascensori al castello siano finalmente inaugurati entro la prossima estate, quanto è costata, nell'insieme, tutta questa vicenda, partendo dal 1999 e arrivando fino al 2024 (comprendendo ovviamente anche temi e costi relativi al personale del Comune impiegato nella lunghissima "via crucis"?). Nel 2011, quando fu "bocciato" dai tre saggi il referendum cittadino, proposto dal Forum per Gorizia, Legambiente e altre associazioni ambientaliste, si gridava allo scandalo perché un eventuale blocco dell'iter avrebbe comportato una penale di circa 200.000 euro. Quanti milioni di euro sono stati investiti in più, negli ultimi 13 anni, rispetto ai costi preventivati in quel tempo? Senza contare, ovviamente, i costi di gestione, dei quali peraltro si è parlato anche recentemente sui giornali locali.Un'altra domanda riguarda i ritardi. E' bene aprire tanti nuovi cantieri, ma è necessario spiegare con chiarezza i motivi dei tanti ritardi che si accumulano sulle opere pubbliche. Certo, ci possono essere tante cause, la pandemia, la frana, il fallimento di una ditta, i materiali scadenti. E' però necessario dirlo, spiegarlo e, poi ognuno farà la sua parte nel portare il messaggio agli altri cittadini. Se non ci si scusa e non si spiegano le cose adeguatamente, è difficile contenere il malumore.
Ora, ecco fra gli altri, tre piccoli esempi, uno dei quali mi sembra essere stato portato all'attenzione dei consiglieri nell'ultima seduta del Consiglio Comunale, quello relativo alla paesaggisticamente assai bella e storicamente straordinaria strada del Calvario. Il cartello del lavori indica la conclusione del tutto entro il 3 febbraio 2023. E' passato un anno e l'accesso alla sommità del monte è precluso, così come la scalinata storica che attendeva effettivamente da anni di essere adeguatamente ripristinata. E' passato il centenario della prima guerra mondiale, sono trascorsi altri sei anni, la Capitale della Cultura sarà la volta buona per una sistemazione complessiva dell'intera area?Gli spalti del Castello - non tutto ciò che si prevede e che si spera sia realizzato senza intoppi, ma solo la suggestiva balconata pedonale che si affaccia sulla Rožna dolina - sono chiusi dal tempo del lockdown. Sono in atto gli opportuni interventi di consolidamento e messa in sicurezza che avrebbero dovuto essere completati entro il 4 ottobre 2023. Sono passati da allora quattro mesi, siamo sulla dirittura d'arrivo oppure occorre aspettare ancora molto?
Infine la Valletta del Corno, è stata presentata come il Central Park di Gorizia. La conclusione dell'intervento è molto attesa, il ripristino di una zona preclusa da decenni ai cittadini, al di là dell'iperbole, può effettivamente dare un grande respiro alla vita della città. E può anche restituire al povero fiume Koren, che tanto ha fatto di buono in passato per Gorizia e per i Goriziani, almeno una parte della dignità che indubbiamente si merita. In questo caso il cartello, anche se imbrattato, parla chiaro: la conclusione del tutto - non solo del primo lotto, la cui fine ancora comunque non si vede - avrebbe dovuto essere intorno al 31 maggio 2022. Sono passati quasi due anni, è lecito sapere quando si chiuderà questa vicenda e, se e quanto siano costati questi ritardi?Ecco, alcune domande alle quali sarebbe bello ricevere risposta, come ci insegnavano la saggia Sonia Santorelli e la tenace Rosa Maria Forzi, quando ci istruivano su cosa fossero la trasparenza amministrativa e la partecipazione attiva dei cittadini alla tutela del bene e dei beni comuni.
Dei lavori pubblici si parla quasi esclusivamente in previsione delle elezioni. I politici candidati di turno, si prodigano per illustrare progetti, si impegnano durante la campagna elettorale indicando date certe. Una volta seduti sulle poltrone del potere, tutto cade nel dimenticatoio e, I suddetti, si rivelano tanti Pinocchio. Ormai sappiamo. Molti cittadini, stanchi di chiacchiere a cui quasi mai seguono fatti, si sono allontanati dalla politica da cui non si sentono rappresentati. Semmai presi bellamente in giro. Patrizia
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