domenica 14 gennaio 2024

La colonna all'inizio dell'antico sentiero per Sveta Gora

E' stata inaugurata e benedetta questa mattina la nuova colonna situata a Solkan, nei pressi del cimitero, all'inizio della salita che i pellegrini un tempo affrontavano per raggiungere Sveta Gora (Monte Santo).

Preceduti e seguiti dai canti del coro parrocchiale di Solkan, si sono alternati nelle riflessioni la responsabile del quartiere di Solkan, il vice sindaco di Nova Gorica e lo storico Jernej Vidmar. Dopo i discorsi, il rettore del santuario di Sveta Gora Bogdan Knavs ha benedetto il monumento.

Tutti hanno ripercorso la storia. Si è partiti dal tempo precedente la prima guerra mondiale, quando le colonne erano due, da una parte e dall'altra della strada. C'era anche una scritta in latino che invitava a salire la strada che conduceva ai doni di grazia che si potevano ottenere nel santuario. Anch'essa recentemente restaurata, c'era anche una fontana con un dipinto con l'apparizione di Maria alla pastorella Urška di Grgar - oggi un bel mosaico dorato che rappresenta la Madonna con il Bambino. Dopo la Grande Guerra le colonne sono state parzialmente ridotte in macerie e la costruzione della strada dell'Isonzo ha posto fine alla loro vicenda. 

La colonna oggi inaugurata è stata realizzata lo scorso anno. Porta l'iscrizione Pax, un'invocazione di pace per il mondo, per la Terra Santa, ma anche per l'Europa. Sulla punta c'è una fiamma, che ricorda la luce di Cristo e l'illuminazione della fede, che permette di affrontare con serenità le prove della vita.

I numerosi presenti hanno vissuto un intenso momento di fede e di preghiera, ma anche di conoscenza storica, relativa ad aspetti della realtà dei paesi che, senza il sostegno di questi momenti di memoria, rischiano di perdersi nello scorrere rapidissimo del tempo moderno.

Il pilastro, da ora in poi, tornerà a essere uno dei principali punti di riferimento di ogni cammino che congiungerà la pianura e la montagna con Sveta Gora. Ci sarà anche un altro elemento di riflessione, nel ricordo della chiesa di San Rocco, esistente qua prima della distruzione bellica. Davanti a essa, nel 1714, c'era stato il primo incontro tra i Tolminotti in rivolta e gli emissari dei nobili e dei governatori di Gorizia. Un grande murale dipinto sul cemento del viadotto della strada dell'Isonzo testimonia una delle più importanti lotte contadine del '600 e del '700 europeo.

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