sabato 18 settembre 2021

Chiesa cattolica, l'anomalia dell'8 per mille

Parliamo di 8 per mille alla Chiesa cattolica. Ne dovrebbe parlare anche il buon Francesco (il vescovo di Roma), apparentemente sensibile alle questioni riguardanti la giustizia, anche all'interno della struttura eccelsiastica.

Nel 2021 sono stati distribuiti i proventi dell'8 per mille relativi ai redditi del 2017 dichiarati nel 2018. I dati sono molto interessanti. La somma da distribuire ai diversi enti corrisponde a circa  un miliardo e 500 milioni di euro. I contribuenti che hanno scelto di devolverla alla Chiesa cattolica (oltre l'80%) o agli altri enti accreditati (circa il 20%) sono nel complesso meno del 42%. Quindi, rispetto a tutti i contribuenti, a scegliere la chiesa cattolica sono stati intorno al 33%.

Voi penserete, come sembrerebbe ovvio, che alla chiesa cattolica siano devoluti circa 500 milioni, ovvero un terzo dell'intero gettito indicato dai contribuenti. 

Invece no! Alla chiesa cattolica giungono ben un miliardo e 136 milioni di euro. Perché? Perché nel conto complessivo non vengono considerati solo i facenti parte del 42 per cento che hanno indicato l'opzione, ma anche i restanti 58% che non hanno indicato nessuna opzione, ritenendo - presumibilmente? - di lasciare così il proprio contributo allo Stato.

Dovrebbe essere la chiesa cattolica a segnalare tale anomalia. Lo farà, acquistando prestigio spirituale e stima da parte dei cittadini, a fronte della perdita di circa 600 milioni di euro? Ai posteri l'ardua sentenza!


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