domenica 26 settembre 2021

Le parole indifendibili dell'Assessora

La polemica tra Aldo Rupel e Silvana Romano sembrava talmente assurda, da pensare in un primo momento solo ed esclusivamente a uno spiacevole fraintendimento.

Leggendo invece oggi le dichiarazioni dell'Assessora sul Piccolo, c'è da rimanere esterefatti. Non ci sono state le attese ovvie spiegazioni, tipo "volevo solo complimentarmi con Rupel e dirgli che un simile intervento sarebbe stato bello da tradurre anche in italiano, per la sua importanza."

C'è stato invece una conferma delle "accuse", sostenendo che lei e molti presenti di lingua italiana avrebbero avuto il diritto di sapere cosa aveva detto Rupel.

Ora, a parte il fatto che Aldo aveva premesso alla parte in sloveno del suo interessante discorso un'ampia (quasi completa!!!) sintesi in lingua italiana, le parole scritte dalla Romano sono sorprendenti. Per cosa mai l'Europa ha deciso di nominare Nova Gorica capitale europea della Cultura 2025? E perché mai tale bellissima occasione è stata fatta propria e sostenuta anche dalla "vecchia" Gorica? Forse per il Castello? O per l'Eda Center a Nova Gorica?

No, la capitale europea della Cultura è tale perché situata in un luogo meraviglioso, storico, drammatico e insanguinato crocevia di popoli e culture, dove dovrebbe essere assolutamente ovvio parlare correntemente le tre lingue del territorio - italiano, sloveno e friulano - insieme all'inglese, come lingua veicolare con la quale accogliere i nuovi cittadini che sono arrivati e continueranno ad arrivare da ogni parte del mondo.

In tanti si rivendica la necessità almeno del plurilinguismo passivo (ognuno parla la propria lingua materna e comprende quella dei "vicini"), come primo, minimo passo verso la piena realizzazione dell'unità nella diversità. In questa ottica, si è spesso deciso negli incontri pubblici, molto opportunamente, di evitare le solite inutili lungaggini o la costrizione a stringere eccessivamente l'esposizione dei propri punti di vista, dando per scontato che ormai si possa procedere a vele spiegate verso la reciproca comprensione. Nonostante questo, qualcuno, Anno Domini 2021!!!, si lamenta ancora perché un testo letto pubblicamente in una significativa occasione come quella del ricordo della Battaglia partigiana di Gorizia, sia stato tradotto soltanto in parte - e non in toto - in lingua italiana.

Gentile Assessora, se lei non sa neanche una parola di sloveno e svolge un compito così importante e significativo, credo sia bene che si astenga dal manifestare la sua ignoranza. Oppure potrebbe anche chiedere un'illuminazione sulle parole ascoltate, ma non certo "perché siamo in Italia", bensì con l'umiltà dell'ignorante che capisce l'importanza di un intervento e chiede "per favore" di essere aiutato. Per la Sua dignità e quella di tutti i presenti.

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