Camminano per mesi, a volte per anni. Cercano di lasciare terre segnate dalla guerra e dalla fame. Devono attraversare confini, subendo ogni sorta di disagi e a volte anche di persecuzioni. Sono convinti di essere accolti a braccia aperte, nello spazio del Pianeta abitato dalla democrazia e dal rispetto per i diritti dell'uomo. Arrivano al confine tra Italia e Slovenia, di nuovo presidiato "provvisoriamente" da oltre due anni dalle forze dell'ordine. Sono sfiniti, spesso febbricitanti per il freddo e la stanchezza, con i piedi feriti da strade impervie e le spalle segnate dalle percosse.
Giungono a Gorizia, che grazie a Nova Gorica è stata evropska prestolnica kulture 2025. Devono espletare le pratiche per la richiesta d'asilo, ma per entrare negli uffici competenti occorre passare la notte, nel gelo invernale, sotto la pioggia o con un'umidità che ti penetra fin nel profondo delle ossa. Molti volontari cercano coperte, preparano bevande calde, riescono a garantire qualcosa da mangiare. La Caritas cura gli alloggi di fortuna, presso il convento dei Cappuccini e l'oratorio del Duomo Pastor Angelicus. Ma gli spazi non sono sufficientia ospitare tutti. Sono le stesse persone e le stesse istituzioni che assistevano centinaia di migranti nella galleria Bombi, alcuni anni fa, subendo addirittura il dileggio delle istituzioni.
Adesso Galleria Bombi non può ospitare nessuno, perchè sta per essere inaugurato il tunnel delle meraviglie, una bella manciata di milioni di euro per colorare di luci strepitose (e costose, anche e soprattutto per la manutenzione...) il passaggio sotto la collina del castello, devastata da vent'anni da una serie di ascensori mai partiti. E allora? Allora il Comune e le altre istituzioni, preparati da anni di "arrivi", hanno spalancato le porte dei caldi rifugi appositamente predisposti?
No, purtroppo... E ai poveri che non hanno trovato posto negli spazi del volontariato, non resta che utilizzare il simbolo dei simboli, l'opera d'arte multicolore che dovrebbe ricordare ai posteri la grandeur di una Capitale europea della Cultura. Per dirla in tempo di Natale, "non c'era posto per loro negli alberghi. Trovarono alloggio sotto un obelisco di vetro".





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