Io non capisco. Non capisco chi parla di diritto internazionale. In realtà non esiste alcun documento che obblighi qualunque Stato a compiere o non compiere qualunque azione. In realtà l'unico diritto internazionale e la preistorica legge della giungla, chi è più forte vince e sottomette il più debole. Bisognerebbe ammetterlo senza ipocrisie e false ingenuità. Il diritto internazionale non esiste. E' quello che si sarebbe dovuto fare dopo le catastrofi della prima metà del XX secolo, creare un'organizzazione transnazionale, dotata di leggi non derogabili da nessuno, alla quale gli Stati avrebbero dovuto cedere parti importanti della loro rispettiva autorità. In un secolo nulla è stato fatto e quindi è inutile invocare un inesistente diritto internazionale di fronte alle cose che succedono.
E' la legge della giungla che permette ad alcune Nazioni di possedere le bombe atomiche, mentre le altre, se osano pensare di realizzarle, vengono bombardate senza pietà dalle prime. Alcune si sentono la missione di essere gendarmi del mondo, senza alcun mandato da parte di nessuno, altre invece sono costrette a subire le operazioni di polizia cosiddette "preventive". Eppure, sarebbe così semplice, se esistesse il diritto internazionale, stabilire il divieto a qualsiasi Stato del mondo - indipendentemente dalla sua ricchezza o dalla sua influenza sui meccanismi di potere planetari - di costruire e custodire ordigni nucleari.
E' la legge della giungla che consente ad alcuni Stati, come Israele o gli Stati Uniti - giusto per portare due esempi - di intervenire in altri Stati militarmente, bombardando siti industriali, terrorizzando i cittadini, togliendo la vita con interventi mirati a personalità della politica, della scienza, della cultura di altri Paesi, senza alcuna possibilità di difesa o di replica, senza alcun accenno a motivazioni discusse davanti a tribunali regolari. Immaginiamoci cosa accadrebbe se l'Iran o qualsiasi altra Nazione si comportasse nello stesso modo. Non è difficile, basti pensare ai titoli dei giornali occidentali all'indomani dell'11 settembre 2001: "Attacco alla civiltà". Ecco, proprio così, i civili bombardieri contro gli incivili missili balistici. Che mondo si è creato, tutto incentrato sulla difesa dei "propri" dall'attacco degli "altri". E viceversa, naturalmente.
E' la legge della giungla a stabilire che l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia debba essere condannata e respinta con l'invio delle armi più sofisticate inviate da USA e Unione europea, mentre quella terribile di Israele nei confronti della Palestina debba essere accettata, se non addirittura esplicitamente sostenuta, come un'inevitabile necessità.
Sì, perché anche questa è legge della giungla, pensare che da una parte ci sia la civiltà, dall'altra la barbarie. La concezione del mondo coltivata nell'occidente influenzato dalla filosofia greca suscita un totalmente ingiustificato senso di superiorità nei confronti di altre visioni della vita considerate meno elevate, immorali, liberticide, guerrafondaie. Ci si dimentica che la civiltà ebraico cristiana, mescolata alla filosofia greca, non ha impedito l'insaturazione delle dittature più feroci della storia, i campi di sterminio e ogni sorta di violenza contro l'uomo e contro la natura.
L'unica soluzione è proprio quella dell'insaturazione di un diritto internazionale. Non è una ricerca semplice, né a breve scadenza. Presuppone la riforma dell'Organizzazione delle Nazioni Unite e la costruzione di un complesso percorso condiviso. E' una strada lunga e impervia, in tempi nei quali sembra di essere sull'orlo di un abisso. Ma quale altra soluzione, a meno che non si voglia continuare a dire parole vuote - "meglio fare la pace che la guerra", "meglio andare d'accordo piuttosto che no", ecc. - o a manifestare con un numero sempre meno convinto di persone gridando davanti al nulla il proprio desiderio di pace e giustizia in tutto il mondo?