lunedì 20 ottobre 2025

Detective Dante, appassionante noir, ma anche guida alla scoperta di un'inattesa Nova Gorica

 

Ancora una volta la casa editrice goriziana Qudu Libri ha fatto centro! Patrizia Dughero e Simone Cuva si sono nuovamente dimostrati grandi cercatori e scopritori di persone e opere in grado di favorire il grande obiettivo: sentirci tutti parte di un medesimo territorio, proprio perché parliamo diverse lingue e ci possiamo reciprocamente donare le ricchezze delle differenti culture.

Dopo aver pubblicato la traduzione in italiano del libro Medsočje del filosofo Mirt Komel con il titolo Il tiglio spezzato, ha curato anche l'edizione del giallo Detektiv Dante, assai efficacemente tradotto da Michele Obit.

La trama, come ormai è consuetudine quando si parla di Komel, è avvincente e intricata, mescolando tra loro motivi antropologici, sociali, culturali e in questo caso anche molto spirituali.

Come è ovvio, non si può scendere nei particolari. Il lettore, al quale si consiglia caldamente acquisto e lettura, saprà immergersi nell'intricata rete di eventi, sospetti, indizi, conditi con l'acre sapore del sangue delle vittime.

Quello che invece preme segnalare, ormai verso il tramonto della Capitale europea della Cultura, è che questo testo costituisce la più originale e per certi versi interessante guida alla conoscenza della città di Nova Gorica. Si intende, non si tratta di un'indicazione di percorsi più o meno turisticamente attraenti, ma di qualcosa d'altro, di più profondo e si potrebbe dire metafisico.

Nella scrittura di Mirt Komel i luoghi si trasfigurano e da semplici dati di fatto diventano ambiti rivelativi non soltanto di "cosa" è una città, ma soprattutto di "chi" sono i suoi abitanti. Tra le righe si possono anche scoprire i rilievi storici di di un centro urbano che non ha ancora compiuto 80 anni e che dimostra in ogni suo angolo l'interessante susseguirsi di stili architettonici e modelli urbanistici. Guardandola con gli occhi di un "novogoričano" doc, anche gli aspetti apparentemente meno appariscenti assumono un valore sorprendente. Un passo dopo l'altro, il tessuto narrativo coniuga sempre più strettamente le persone agli ambienti, cosicché le une illuminano il senso degli altri, ma anche - chiaramente - viceversa!

Soprattutto c'è da dire che anche al lettore che ritiene di conoscere già bene la "nuova" città, si apriranno spazi completamente nuovi e inattesi, sia con la descrizione di paesaggi ordinariamente ritenuti marginali, sia con la magistrale e appassionata descrizione degli interni. Cosa possono raccontare le periferie industriali, lo squallido retro dei grandi centri commerciali? Ma anche, come vivono le persone dentro gli alti palazzi della cosiddetta "Muraglia Cinese"? Come sono fatti gli appartamenti voluti da Ravnikar nei cosiddetti "Ruski bloki", chiamati così più perché all'inizio si presentavano vestiti di rossi intonaci che per simpatia nei confronti della Russia? Come si svolgono le giornate, quali sono gli sprazzi di luce e di gioia, quale il modo per affrontare il dolore, la solitudine, la divisione?

Ecco, a queste domande Mirt non risponde offrendo ricette o disegnando caricature, ma con l'acume intellettuale del cercatore della Verità, indicando strade possibili per contemplare e per capire, senza esprimere mai giudizi morali inappellabili sulla bontà o cattiveria dell'uno o dell'altro. C'è uno sguardo empatico ed etimologicamente "compassionevole" che permette di sollevare il velo e di ammirare Nova Gorica per quello che è, un crogiolo di ricca umanità, attraversata dal vento della storia e dalle contraddizioni della contemporaneità. Detektiv Dante è una guida ai meandri di un territorio, alla scoperta del dostojevskjano sottosuolo, senza l'intuizione del quale non può e non potrà mai esserci autentica simbiosi tra la parte vecchia e la parte nuova della nostra bella e duale "Gorici".

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