C'è un aspetto che mi ha colpito, già riscontrato in occasione della mancata cancellazione della cittadinanza onoraria a Mussolini. L'articolata e approfondita mozione di Eleonora Sartori ha superato nell'occasione i confini della Regione e dello Stato. Ha raggiunto anche le trasmissioni televisive nazionali, sia per l'incomprensibile "gran rifiuto" che per la risibile giustificazione addotta dal sindaco che ha equiparato una linea con la penna sul nome del dittatore alla distruzione della antiche statue del Buddha da parte dei Talebani.
Ciò che colpisce è il silenzio assoluto della cosiddetta "maggioranza consigliare". Se si può capire, ma non giustificare, in occasione della questione essenzialmente politica relativa al riconoscimento onorifico conferito cento anni fa al capo del fascismo, non si può né capire né giustificare nell'ultimo caso in questione. Non esiste luogo pubblico o privato, dove il tema della Palestina non sia stato esaminato e discusso, certo con tesi contrapposte, come si conviene a una questione così delicata e difficile. Da parte di tutti, sia pur con toni diversificati, c'è stato ovunque almeno un moto di pietas nei confronti della sofferenza immane della gente che vive nella Striscia di Gaza, come pure delle famiglie delle vittime degli attentati del 7 ottobre, della situazione delle decine di migliaia di ostaggi palestinesi rinchiusi nelle carceri israeliane e della sorte di quelli trattenuti fino a qualche giorno fa nei tunnel di Gaza.
L'unico luogo nel quale la maggior parte dei presenti ha preferito un assordante silenzio è la principale aula della politica cittadina, quella appunto dove si svolge il Consiglio Comunale. C'è chi si chiama fuori, ritenendo che in tale sede si debba trattare esclusivamente ciò che riguarda la città, come se le questioni nazionali, europee e internazionali non riguardino in alcun modo l'"isola felice" ai confini della realtà. E c'è ogni componente della maggioranza, assessori compresi, che non ritiene di dover pronunciare neppure una parola - a favore o contro - rispetto a una vicenda che non coinvolge tanto le posizioni ideologiche dell'uno o dell'altro, ma il livello stesso di consapevolezza di appartenere al genere umano. Dato per scontato che i vari consiglieri abbiano un'idea relativamente a ciò che sta accadendo, perché non esprimerla? Perché non rappresentare quella parte di cittadini che li ha votati, offrendo all'aula il proprio pensiero? Di che cosa hanno paura, se giungono fino a tacere di fronte a ciò di cui sicuramente parlano dal mattino alla sera in famiglia, con i colleghi di lavoro, ovunque?
E' veramente penoso vedere delle persone adulte che si trincerano dietro al probabile "ordine dall'alto" e si autoimpongono un silenzio carico di tensione, così contradditorio rispetto alle inaugurazioni delle conclamate "opere di pace" che il Comune ha voluto con l'obelisco di piazza della Casa Rossa, le statue di piazza Sant'Antonio e il festival del dialogo interreligioso. Si auspica il dialogo fra le religioni e fra i popoli e nel contempo ci si rifiuta di dialogare tra concittadini addirittura in una sede prestigiosa e democratica come è il Consiglio Comunale. "Meglio parlare di ciò che unisce, senza affrontare ciò che divide". Con questa idea di confronto tra umani, saremmo ancora sugli alberi a cercare di sfuggire agli atletici salti della tigre dai denti a sciabola...
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Grazie Andrea per l'analisi che hai fatto sul triste epilogo della mozione presentata dalla Consigliera Tucci. È vergognoso che per fare il consigliere della maggioranza devi spegnere il cervello e tenere allenato solo il ditto per premere il pulsante. Chi si è astenuto, non capisco come può essere indifferente a ciò che succede a Gaza.
RispondiEliminaBravissimo, Andrea! Al "nostro" sindaco la scelta, grazie a Nova Gorica, di Gorizia capitale della cultura non sta insegnando niente. E' chiaro che siamo difronte a una persona che non ha alcuna capacità di analisi politica degli avvenimenti.. Spero che alle prossime amministrative i miei concittadini, prima di votare rifletta bene e mandi a casa questa destra che sta amministrando la città in modo miope e malissimo.
RispondiEliminaCorrezioni : riflettano - mandino
RispondiEliminaMi chiamo Angiola Restaino, intervengo su un elemento marginale, la testa di piazza Sant' Antonio destabilizza tutta la piazza, violenta le proporzioni degli archi, irrompe con la sua pesantezza e bruttezza.Cge diritto si ha di decidere una cosa simile?
RispondiEliminaGrazie Andrea
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