![]() |
Il Sole dietro al campanile (foto N.Akkad) |
Il solo nome di Aquileia suscita brividi di stupore. Le zone archeologiche consentono di salire sulla macchina del tempo, camminare su strade saltellando sulle pietre antiche, visitare case che hanno percorso secoli di storia, commuoversi davanti ai monumenti che ricordano le vicende personali degli aquileiesi di duemila anni fa: altri contesti, ma la stessa gioia per i brevi momenti luminosi, la stessa tristezza di fronte al mistero della fine. I due musei sono gioielli impareggiabili, quello archeologico con i depositi da poco messi a disposizione del pubblico e quello paleocristiano, con la testimonianza di tre basiliche con splendidi mosaici, la lunga storia del monastero delle benedettine e le lapidi più coinvolgenti dell'intero Nord Italia.
E poi, naturalmente, c'è la basilica, elemento indimenticabile del paesaggio. C'è il campanile, che si cerca e si incontra già a un primo sguardo, da lontano, visibile nelle giornate limpide perfino dalle alte Alpi Giulie. E c'è la basilica patriarcale che nella sua caratteristica forma romanica e gotica, nasconde i tesori dell'inizio del IV secolo, certamente il più completo racconto esistente al mondo della teologia di una comunità cristiana particolare che vive nella libertà di ricerca precedente la convocazione del Concilio di Nicea (325), il primo della storia della Chiesa.
Già si sa, tutto questo, anche se si scopre sempre qualcosa di nuovo, soprattutto nei volti dei visitatori. L'altro giorno, per esempio, si era insieme, cattolici, protestanti, ebrei, musulmani, preti, rabbini, imam. E per tutti la Basilica si è offerta come casa, per incontrarsi, per amarsi, per costruire insieme la pace nella giustizia. Che meraviglia tutto ciò!
Eppure, sembra che qualcuno non lo capisca e c'è chi propone la realizzazione di un vero e proprio parco fotovoltaico, che andrebbe a inferire sulle campagne che custodiscono gelosamente altri e nuov9 segreti, ma sarebbe realizzato a ridosso di quella che è stata già delimitata come area archeologica. Un'area da rispettare, come richiede il prestigioso riconoscimento di sito UNESCO, ottenuto già 26 anni fa. Tutti sembrano decisamente contrari: il Comune di Aquileia, la Soprintendenza, la Fondazione Aquileia, ovviamente la cittadinanza tutta. Nessuno nega l'importanza delle energie rinnovabili, ma ciascuno chiede un ovvio rispetto per una realtà così importante, della quale tutti si devono sentire comproprietari e corresponsabili, in quanto patrimonio dell'umanità.
Dunque, a chi giova? A chi giova uno sfregio inaccettabile, anche per la democrazia, nel caso non si tenesse in alcun conto le motivate ragioni di una sacrosanta protesta. Chi può, soprattutto chi deve, interrompa immediatamente l'iter autorizzatorio e pensi subito ad altre, innumerevoli, alternative.
Non ci sono religioni, non ci sono ideologie, non c’è destra o sinistra. C’è solo un NO da dire tutti insieme. C’è solo da voler bene alla nostra terra-che è la terra di tutti i benvenuti ad Aquileia- c’è solo da pensare che il paesaggio, i mosaici, il campanile sono ormai parte della nostra anima. Dobbiamo amare la nostra anima e i paesaggi in cui è cresciuta. Siamo una cosa sola. Non Voglio un parco fotovoltaico nella mia anima. Preferisco pagare una bolletta più cara. Dixit et forse salvavi animali meam…
RispondiEliminaAnimam, correttore corruttore
RispondiElimina