domenica 26 gennaio 2025

L'onda gialla di Giulio Regeni

 

Il 25 gennaio è ormai da nove anni giorno di memoria, di impegno, di ascolto, di festa. E così è stato anche ieri, a Fiumicello.

L'"onda gialla" ha increspato un mare di persone, provenienti dal Friuli Venezia Giulia e da tanti altri luoghi d'Italia. E' un mare che travalica la fisicità e si dilata online, nelle tante piazze virtuali collegate via internet.

Giulio Regeni "fa cose", come più volte si è sentito ripetere durante l'avvincente serata. Giulio Regeni soprattutto unisce, al di là dei confini di Regioni e di Stati, donne, uomini e bambini che gridano il loro desiderio di verità e giustizia. E' un grido che si fa candela accesa, flashmob, intensa parola, anche impressionate voce del silenzio in una piazza gremita, nell'ora dell'ultimo contatto con il giovane ricercatore di Fiumicello.

Giulio parla per Alberto Trentini, cooperante italiano sparito e a quanto risulta detenuto senza accuse nelle prigioni del Venezuela, per tanti altri "scomparsi" in tutto il mondo, per i torturati nelle celle dei regimi dittatoriali, per i giornalisti uccisi - si sono sentiti i nomi del grande Enzo Baldoni, di Ilaria Alpi, di padre Paolo Dall'Oglio, di troppi altri eroi della comunicazione che hanno cercato di coinvolgerci, a prezzo della loro vita, nell'avventura della Verità. Ai nomi citati, sarebbero da aggiungere tantissimi altri, tra i quali non devono essere dimenticati quello di Maria Grazia Cutuli, assassinata in un agguato in Afghanistan nel 2001 e di Nicola Calipari che ha perso la vita in un conflitto a fuoco, ucciso dai soldati americani a Baghdad mentre accompagnava la giornalista Giuliana Sgrena verso la libertà. 

Dopo l'ormai tradizionale fiaccolata e camminata verso il palazzetto dello sport, ci sono state quattro ore di testimonianze, inframezzate da momenti musicali e accompagnate da splendidi disegni espressivi delle emozioni dei vari passaggi. Magistralmente guidata da Giuseppe Giulietti, l'assemblea ha vissuto con grande attenzione momenti di profonda commozione, alternati ad altri più "leggeri", a volte anche divertenti.  

Tra tanti interessanti racconti ci sono state anche sacrosante attualizzazioni: l'Egitto proclamato "Stato sicuro" dall'attuale Governo a fronte dei racconti terribili sul trattamento di chiunque non vada nel Paese per turismo o per affari; l'incredibile caso Almasri, macellaio libico arrestato, immediatamente rilasciato e portato in Libia con aereo di Stato, dove è stato ricevuto con tutti i possibili onori; il rigetto di migliaia di esseri umani in Italia e in Europa, il gruppo di profughi incatenati fotografato ed esibito come una specie di trofeo negli Stati Uniti mentre sta per imbarcarsi sull'aereo del rimpatrio; e molto, ma molto altro.

Il vertice della serata è stato comunque l'intervento dei principali protagonisti di questa vicenda, la famiglia Regeni - Paola, Claudio e Irene - e l'infaticabile avvocata Alessandra Ballerini. Sono loro che hanno raccontato il lungo percorso che ha portato all'apertura di un processo nei confronti di quattro imputati coinvolti nel sequestro, nelle torture e nell'assassinio di Giulio. La loro tenacia, come pure la loro straordinaria capacità di trasformare il dolore individuale in eccezionale percorso politico, hanno reso possibile ciò che molti ritenevano impossibile. E ciò è accaduto anche grazie a una mobilitazione di massa che ha coinvolto giornalisti, personaggi dello spettacolo, sportivi, scrittori e registi, politici, ma soprattutto una miriade di europei. La forza incredibile di un popolo giallo non incline al pessimismo e alla rassegnazione ha dimostrato che, se si vuole, si possono salvare le ragioni della Democrazia, della Costituzione e dell'autentica Libertà.

Un grazie immenso a chi ci ha creduto fin dall'inizio e continua a lottare, non soltanto per Giulio Regeni ma per tutti gli oppressi del mondo. Grazie perché l'impegno di un'immensa onda gialla rende ancora possibile credere che valga la pena vivere ogni istante, per cercare sempre e ovunque, con passione e convinzione, la Verità e la Giustizia.

1 commento:

  1. L'impressionante minuto di silenzio di ieri risuonava di voci che chiedevano ancora e sempre Verità e Giustizia! La famiglia Regeni ha tutta la mia stima e ammirazione per aver insistito civilmente e coraggiosamente, resistendo anche quando non ha ricevuto tutto il sostegno che si era aspettata
    .. la scorta mediatica invece non l'ha abbandonata e l'onda gialla sta crescendo e non si può fermare, spinta da un vento che abbatte un ostacolo dopo l'altro..

    RispondiElimina