mercoledì 15 maggio 2024

Tone Kralj a Gorizia...


Kruha in iger, panem et circenses. E' il titolo della straordinaria mostra del famoso pittore sloveno Tone Kralj (1900-1975) che si terrà al Kulturni dom di Gorizia, con inaugurazione lunedì 20 maggio, alle ore 18. Nell'occasione parleranno Nataša Robežnik, Tina Fortič Jakopič, Andrea Bellavite, Boris Peric e Igor Komel. La presentazione ufficiale della mostra è affidata a Kaja Širok.

E' un'occasione unica per conoscere il percorso artistico di un autore particolarmente interessante e coraggioso. E' stato un vero innovatore, offrendo un esempio di sperimentalismo modernista, con un'eccezionale capacità di gestione dei colori e delle forme. E' noto soprattutto per il costante collegamento, neanche troppo simbolico, con la situazione del popolo sloveno nel periodo del fascismo e con la realtà della Jugoslavia dell'immediato  secondo dopoguerra. La scelta dei quadri esposti al Kulturni consente un'immersione particolarmente avvincente e drammatica nelle vicende della deportazione, degli incendi, delle fucilazioni di gruppo che hanno interessato la Slovenia, dal Trattato di Rapallo a quello di Parigi. E' soprattutto evidenziata la delicatezza e la compartecipazione, in una singolare commistione di motivi religiosi e civili in grado di suscitare emozione e commozione. La sofferenza derivata dall'oppressione è accomunata a quella dei martiri cristiani dei primi secoli, così come il pensiero al principio neroniano (ahimè, non solo suo!) del "panem et circenses" suscita la speranza che il tempo delle persecuzioni possa finire, con l'avvio di una nuova stagione di serenità e libertà.

Altrettanto interessante è la contemporanea inedita esposizione di alcuni quadri e schizzi per la realizzazione di affreschi nelle chiese, che si tiene presso la Biblioteca Damir Feigl (Trgovski dom). In questo caso l'inaugurazione è prevista il giorno dopo, martedì 21 maggio, sempre alle ore 18, con la presentazione di un significativo catalogo, curato anche da Klavdija Figelj, Luisa Gergolet e Alessandro Quinzi. In questo caso si tratta solo di un piccolo frammento della gigantesca opera compiuta da Tone Kralj in decine di chiese della Primorska e non solo. In questo contesto, si comprende ancora meglio la sensibilità storica, culturale e religiosa dell'artista, impossibile da rinchiudere in uno schema fisso, dal momento che la sua arte è sempre libera e, pur innestata nelle più avanzate suggestioni della modernità, sempre affrancata da qualsiasi inquadramento di ordine tecnico o contenutistico. La sacralità si confonde nella laicità e il paradosso della fede si congiunge alla complessità della Storia.

Insomma, due mostre da non perdere su un grande artista, da conoscere anche accogliendo il suggerimento di prevedere qualche visita agli innumerevoli luoghi di preghiera nobilitati dai suoi affreschi e dalle sue pitture.

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