domenica 12 maggio 2024

Religione e religioni: in difesa della Costituzione (art.8, 19 e 20)


La questione dei luoghi e dei gesti espliciti di preghiera è sempre molto delicata, coinvolgendo i fondamentali principi di libertà di pensiero e di professione, come pure quelli del rispetto delle opinioni e del "credo" altrui.

Oltre al basilare diritto stabilito dall'articolo 8, che stabilisce la possibilità ma non l'obbligo di stabilire intese con lo Stato, sono da richiamare gli articoli 19 (Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume) e 20 (Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d'una associazione od istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica e ogni forma di attività). Alla luce di queste indicazioni, è facile pronosticare la sentenza di incostituzionalità nei confronti della "Modifica all'articolo 71 del codice del Terzo settore, di cui al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, in materia di compatibilità urbanistica dell'uso delle sedi e dei locali impiegati dalle associazioni di promozione sociale per le loro attività". Tale normativa è stata approvata lo scorso 11 aprile 2024.

In sostanza, si afferma la necessità di regolamentare, in forma restrittiva, l'utilizzo - per la preghiera o il culto - degli ambienti in uso alle aps afferenti a religioni non regolamentate da apposite Intese. E' evidente come tale modifica riguardi soprattutto la religione musulmana ed è possibile che la scelta di intervenire in materia sia stata determinata dalla vicende verificatesi in un Comune del Friuli-Venezia Giulia e dall'attività pubblicistica e libraria da esse derivate.

Commento a latere: ci sono persone appartenenti a partiti che invocano l'inserimento delle "radici cristiane" nella costituzione europea, indicono crociate contro chi esprime perplessità nei confronti della presenza del crocifisso nelle scuole, negli ospedali e nei luoghi pubblici, sostengono a spada tratta il diritto degli insegnanti a pregare e far pregare le formule cattoliche nella scuola di stato... Proprio queste stesse persone e partiti di appartenenza si adoperano per cambiare delle normative, in modo da indebolire oggettivamente il diritto dei musulmani di pregare e svolgere atti di culto dove lo ritengano più opportuno, nel rispetto della già esistente legge che non necessiterebbe di alcuna ulteriore modifica.

Ecco qua il link, per opportuna documentazione: https://documenti.camera.it/leg19/dossier/pdf/Am0034a.pdf

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