mercoledì 1 maggio 2024

Buon Primo Maggio, Živel 1. maj

 

Kresovanje a Rožnik, Ljubljana
Prima di tutto, BUON PRIMO MAGGIO!

Živel 1. maj, viva il Primo Maggio: così si dice e si scrive in Slovenia, dove si celebra la ricorrenza con una serie di interessanti riti collettivi. La sera del 30 aprile c'è il "Kresovanje", l'accensione del fuoco è accompagnata da riflessioni culturali e sindacali. Segue la festa  momenti dedicati all'arte e alla musica. E' un evento dai contorni ancestrali, incentrato sull'attrazione magica esercitata dal fuoco, l'elemento rubato da Prometeo a Zeus e portato in dono agli uomini. Insieme alla parola, è il fondamento dello sviluppo della tecnologia, la possibilità di creare e ricreare la realtà, attraverso la trasformazione degli elementi. Attraverso il lavoro, l'Uomo concretizza la sua prerogativa di "essere come Dio".

Tralasciando ora le significative tradizioni che richiamano valori filosofici e teologici, è indispensabile ricordare come attraverso il Lavoro, secondo l'articolo 1 della Costituzione italiana, le persone assumono la dignità di cittadine e cittadini. Con la loro attività, qualunque essa sia, costruiscono la Repubblica, della quale il lavoro è il fondamento. L'immensa dignità attribuitagli dalla magna charta invita a travalicare i confini nazionali e a meditare sulla situazione generale del lavoro. 

Tre parole - tra tante - dovrebbero caratterizzare questo giorno: diritto, sicurezza, salario.

Nel mondo ci sono miliardi di esseri umani che vivono in situazione di schiavitù. Essa è dettata dalla fame e dallo sfruttamento che trasformano il lavoro in supplizio. Le nuove tecnologie, invece di sostenere un miglioramento delle condizioni e una qualità di vita più alta per tutti, moltiplicano le disuguaglianze, provocano ovunque disoccupazione o condizioni dettate da profonda ingiustizia. Intere popolazioni sono costrette a cercare fonti di sopravvivenza lasciando la propria terra e migrando verso Paesi ricchi dove ancora una volta, invece di trovare sostegno e integrazione, incontrano diffidenza, porte chiuse e vessazioni di ogni genere. I padroni del vapore fomentano guerre di poveri che consentono un ulteriore passo verso l'umiliazione della maggior parte dei lavoratori, a vantaggio dell'arricchimento scandaloso dei pochissimi gestori del potere economico. Il diritto al lavoro dovrebbe essere non soltanto proclamato, ma attuato, in tutte le forme che le potenzialità e le risorse attuali del Pianeta potrebbero permettere.

Al diritto si collega immediatamente la questione della sicurezza. Ovunque si ha notizia di incidenti che provocano la morte o il ferimento di tanti lavoratori. La maggior parte di questi eventi è dovuta proprio allo sfruttamento e alla mancata osservanza delle regole. Le normative non mancano, ma vengono troppo spesso disattese, sacrificate alla "necessità" di aumentare in modo illimitato i profitti. In un mondo globalizzato, nell'incrocio fra competenze e responsabilità, la politica - intesa come capacità di affrontare insieme e risolvere i problemi - stenta ad affrancarsi dallo strapotere dell'economia e dai capestri della finanza. L'obiettivo dell'agire umano non è il benestare e il bene essere di ogni Persona, ma l'accrescimento del Capitale a beneficio di una sparuta minoranza, con tutte le conseguenze funeste che tale orientamento prioritario comporta. Il diritto e la sicurezza sul lavoro sono il termometro dell'attuazione e del rispetto dei diritti sociali conquistati a duro prezzo - peraltro in piccole zone del mondo - dalle lotte sindacali promosse e realizzate dai lavoratori. 

Non secondaria è la questione di quello che con espressione antica viene definito il "giusto salario". Come conciliare la crescita complessiva delle disponibilità con paghe sempre più basse, ai limiti della possibilità di sopravvivenza? In Italia e in Europa si cerca di lottare per il diritto al salario minimo e di contrastare il fenomeno del lavoro sommerso. E' una battaglia impari che dovrebbe trovare unite tutte le forze politiche, indipendentemente dagli orientamenti ideologici. Invece sembra di combattere contro i mulini a vento e di percorrere un passo avanti e due indietro, riscontrando anche in questo caso l'allargamento impressionante del divario tra pochi straricchi e un immensa moltitudine di poveri. Da questo incredibile dislivello derivano le guerre, l'inquinamento ambientale e tutte le altre miserie che attanagliano la nostra povera Terra.

E' una fase critica del capitalismo. Dentro i bei momenti tradizionali e festosi che caratterizzano questa Giornata, non si dimentichino i problemi, affinché la celebrazione si prolunghi effettivamente in scelte e in azioni concrete.


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