giovedì 6 luglio 2023

Panem et circenses, un'interessante mostra di Tone Kralj a Ljubljana

 

Fino al prossimo 10 dicembre 2023, a Ljubljana presso il Muzej novejše in sodobne zgodovine Slovenije, è in corso unìassai interessante mostra dedicata a Tone Kralj e alle sue pitture realizzate fra il 1941 e il 1945. Il titolo è Kruha in Igre, traduzione del noto detto latino Panem et circenses.

Già il Museo, in sé stesso, merita una visita, in quanto consente di ripassare l'intera storia del Novecento sloveno, dall'epoca austroungarica fino ai giorni nostri. Proprio in questo contesto si inserisce l'esposizione di alcuni quadri dell'ampia opera pittorica di uno dei maggiori autori sloveni contemporanei, Tone Kralj (1900-1975).

Formatosi nelle più prestigiose Accademie europee, tra Praga, Vienna, Lubiana, Venezia e Milano, è stato inserito tra gli "espressionisti", anche se in realtà si è caratterizzato per uno stile del tutto specifico e originale. Le linee tematiche fondamentali sono tre.

La prima è l'ispirazione religiosa, della quale sono testimonianza gli affreschi e le pitture in numerose chiese, soprattutto della Primorska slovena. Il suo afflato spirituale si esprime nella descrizione commovente degli stati d'animo presenti nei protagonisti della varie vicende relative alla storia di Gesù, di Maria e dei santi, tra i quali si nota una certa predilezione per quelli provenienti dall'Oriente.

La seconda è la tematica nazionale. Figlio della sua Nazione, Kralj racconta la sua patria nei paesaggi quasi sempre riconoscibili e nei colori che richiamano quelli presenti nella bandiera slovena. Anche le illustrazioni che accompagnano molti testi letterari rispecchiano la volontà di far conoscere più possibile le vicende storiche, le tradizioni e le leggende che hanno contribuito a rafforzare la specificità identitaria. Particolare attenzione è dedicata alla gente semplice, ritenuta la vera depositaria della Cultura slovena.

La terza problematica, quella alla quale è dedicata tutta la mostra in atto a Ljubljana, è quella politica. La si riscontra spesso nei dipinti a sfondo teologico e spirituale, quando nei personaggi che circondano Gesù o i martiri si riconoscono facilmente i volti e le fisionomie di Mussolini, Hitler e degli altri capi fascisti e nazisti. Il fatto è particolarmente significativo, se si nota che tali opere risalgono a un periodo nel quale ancora il Regime è violento e oppressivo e le sottolineature artistiche avrebbero potuto portare il pittore fino davanti a un plotone di esecuzione. 

Le opere in esposizione fanno parte della terza tematica, ma con una forte identificazione del crocifisso sofferente con la situazione del popolo sloveno nel periodo della seconda guerra mondiale. Il famoso "Trattato di Rapallo" segna una tragica geografia dell'orrore, con i "lupi di Toscana" scatenati che mordono la parte del corpo della Slovenija rimasta sotto la dominazione italiana, sotto lo sguardo indifferente dei potenti del mondo del tempo. Il tragico destino degli "ostaggi" inermi, fucilati senza pietà dai soldati italiani occupatori di Lubiana, fra il 1941 e il 1943, suscita un moto di vergogna di fronte ad azioni efferate troppo spesso censurate e volutamente dimenticate in Italia. Il vertice della protesta sta proprio nel dipinto che dona il titolo, Panem et circenses. Un Mussolini duce e un Mussolini militare, dalla tribuna d'onore del palco di un immenso anfiteatro strapieno di figure rabbiose, guardano all'arena nella quale come gladiatori i collaborazionisti e i fascisti massacrano gli inermi schiavizzati, finendo poi per litigare e combattere fino al sangue fra loro.

Insomma, un grande brano di Storia per lo più in Italia caduto nell'oblio, viene riproposto da un pittore amante della libertà, capace di unire un indomito spirito impregnato di giustizia e di indignazione con uno straordinario afflato religioso, non disincarnato, ma profondamente innestate nelle opere e nei giorni del suo tempo. Una mostra (e un Museo!) assolutamente da non perdere.

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