Il 2025 sarà un anno straordinario per Nova Gorica e Gorizia, capitale europea della Cultura. Se ne sta parlando abbondantemente, ma forse non è ancora stata rilevata una coincidenza importante, che potrebbe portare un ulteriore potenzialità, soprattutto sul piano spirituale, ambientale, turistico e infrastrutturale.
Il 2025 sarà infatti l'anno del Giubileo ordinario, il primo dopo quello, assai solenne, del 2000. Il primo fu voluto da papa Bonifacio VIII nel 1300, da allora è sempre stato celebrato con cadenza inizialmente cinquantennale, poi, già dal '400, ogni 25 anni. Nello scorrere del tempo, vengono spesso indetti Giubilei straordinari, per commemorare la data presunta della prima Pasqua (gli ultimi nel 1933 e 1983) o per intensificare il pensiero su qualche tema teologico, come nel caso del Giubileo della Misericordia, proposto da papa Francesco, senza eccessiva risonanza, intorno al 2015. Gli ultimi anni giubilari hanno previsto l'apertura di tante "porte sante" nelle varie diocesi del mondo e sono stati connotati da una forte valenza anche sociale, come accaduto in occasione del passaggio del Millennio. In quel frangente, in ricordo dell'antico anno giubilare ebraico che prevedeva ogni 50 anni (7 volte 7 anni sabbatici) la restituzione della terra in parti uguali a tutti i membri del popolo, era stata proposta la cancellazione dei debiti che rendono molte nazioni più povere di fatto schiave di quelle più ricche. Era uno degli "obiettivi del millennio", purtroppo molto lontani dall'essere realizzati in un Pianeta sempre più afflitto dalla fame, dalle guerre, dalle persecuzioni ideologiche e religiose. E' facile prevedere e auspicare che due dei temi principali del Giubileo siano quello dell'"apertura delle porte" dell'Occidente straricco a coloro che fuggono dall'estrema povertà, predisponendo politiche di accoglienza e non di rifiuto, nonché quello del disarmo generale e dell'istituzione di un reale arbitrato internazionale in grado di affrontare e risolvere conflitti tra i popoli e le nazioni. Certamente in ogni caso, anche se prevarrà l'esigenza di celebrare il giubileo ciascuno a casa propria, resterà fondamentale il pellegrinaggio a Roma, sulla tomba dell'apostolo Pietro, gesto interessante sul piano antropologico e teologico, ma anche gigantesco "affare" sul piano del turismo religioso.Cosa accomuna la capitale europea della Cultura al Giubileo del 2025?
Anzitutto la sottolineatura dei due temi citati, ovvero quello della giustizia sociale e della pace. La Cultura è ciò che esprime la consapevolezza di far parte del genere umano, attraverso il pensiero, la parola, l'architettura, l'arte, ma anche la coscienza della sororità e fraternità universali, l'impegno a costruire ponti e abbattere muri. Come immaginare il 2025 goriziano, senza un forte impegno, emblematico, concreto e nello stesso tempo simbolico, a favore dell'accoglienza di ogni esser umano, della salvaguardia a tutti i costi dell'ambiente naturale e della realizzazione di un vero laboratorio di pace e giustizia? Là dove si è sparso tanto sangue in guerre assurde, ora si potrebbero addestrare i corpi civili di pace europei e gli stati in guerra potrebbero tenere i negoziati di pace, con il supporto scientifico delle università e degli istituti di ricerca staro e novo Goriziani.Ma è da tenere in considerazione anche l'aspetto più specificamente turistico. La "capitale europea della Cultura" potrebbe facilmente intercettare i flussi provenienti dal Nord e dall'est dell'Europa e diretti verso la capitale. Pochi luoghi potrebbero costituire una preparazione immediata, una tappa significativa verso il varco della porta santa romana, quanto Nova Gorica e Gorizia, protagoniste di una storia del Novecento incentrata proprio su quella dinamica di morte e risurrezione, di guerra e di pace, di separazione e unione nella diversità che dovrebbe caratterizzare qualsiasi anno santo. Inoltre è prevista l'intensificazione dell'attuale boom del turismo slow, in bicicletta e nell'occasione anche a piedi, lungo itinerari caratterizzati da paesaggi naturali, storici e artistici affascinanti e bellissimi, che richiedono il completamento di adeguate infrastrutture, fuori e forse soprattutto all'interno dei centri urbani. Ecco due esempi: una ciclabile est ovest, con punto di partenza Ljubljana, sosta consistente tra Nova Gorica e Gorizia, pellegrinaggio alle sorgenti culturali di Aquileia e da lì, tramite la ciclabile litoranea o appositi servizio di navigazione fino ad Ancona, il salto verso Roma. E una via pedonabile per pellegrini sullo stesso tracciato, con sentieri già esistenti e sperimentati attraverso la "rimska cesta" attraverso l'antico passa "Ad Pirum" (Hrušica) e la Vipavska dolina in Slovenia, il Carso fino ad Aquileia e poi la Romea Strata fino all'incrocio con le vie europee jacopee e francigene. Vale veramente la pena di investire in questi campi, con l'aiuto di realtà già esperte come Pot miru, Planinsko društvo, Club alpino italiano, Iter aquileiense, Romea strata e tanti altri... Una grande occasione da non perdere!
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