Il confine tra Gorizia e Nova Gorica sul Sabotin |
Non è affatto un dato ovvio, dal momento che la durata del mandato in Italia è di 5 anni, in Slovenia di 4, pertanto la prossima volta che si verificherà una simile coincidenza - fatti salvi mandati conclusi anticipatamente o modifiche strutturali - sarà appena tra venti anni, nel 2042!!!
Oltre a ciò, i due sindaci saranno chiamati ad amministrare il territorio nel periodo precedente e immediatamente seguente l'importantissima scadenza del 2025, quando Nova Gorica insieme a Gorizia sarà/saranno Capitale europea della Cultura. Le elezioni si dovrebbero tenere, con i tempi che corrono il condizionale è d'obbligo, in primavera nella parte in Italia, in autunno in quella in Slovenia.
La proposta è molto semplice: c'è la possibilità di costruire un progetto comune? C'è la disponibilità di realizzare liste con il medesimo simbolo elettorale? C'è la volontà di sedersi attorno a un tavolo, iniziando a ragionare insieme e a costruire un programma che almeno negli elementi fondamentali sia effettivamente lo stesso? C'è, laddove ciò sia reso possibile dai regolamenti nazionali, l'idea di candidare alcuni abitanti di Nova Gorica a Gorizia e viceversa?
La domanda, almeno per ora, non tende a immaginare un nuovo gruppo transnazionale con due propri candidati sindaci. L'obiettivo è solo quello di indicare a tutti i partiti e movimenti civici che stanno cominciando a posizionarsi in vista degli importanti appuntamenti, che la collaborazione fattiva e concreta è assolutamente indispensabile. Una (o più) liste transnazionali creerebbero una straordinaria attenzione anche ben oltre la zona goriziana, ma per poterla o poterle costruire è necessario iniziare dal principio, riunendosi attorno a un tavolo e iniziando insieme a condividere le proprie esperienze, le storie e i desideri di ciascuno. Certo, in un territorio riconosciuto come unico, nel rispetto delle distinzioni, l'ideale sarebbe che tutte le liste fossero transnazionali!
Prima che si entri nella fase decisiva, quella degli ultimi sei mesi antecedenti le elezioni, si è ancora in tempo per prendere in considerazione la proposta, nei modi e nelle forme che si ritengono più opportune. Si potrebbe cominciare con un invito pubblico e bel pubblicizzato, aperto a chiunque ne sia interessato e fondato su tre-quattro argomenti esemplificativi, in grado di discernere subito l'area di appartenenza (per esempio, Ambiente e destino dell'Isonzo/Soča; Cultura come fondamento dell'azione politica e antifascismo "di confine"; Lavoro, lavoratori e rilancio sostenibile dell'economia locale). Con chi è d'accordo si potrebbe poi edificare, mattone su mattone, quella visione comune del presente e del futuro da sempre da tanti desiderata e mai totalmente realizzata.
Le cittadine e i cittadini richiedono di intraprendere questa strada, immaginando come naturale una collaborazione tra le città, fondata realmente e non soltanto a parole, sull'unità condivisa nella ricchezza delle diversità. Le forze politiche sapranno fare proprie queste aspettative, da esse stesse suscitate?
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