mercoledì 14 luglio 2021

Gli eroi di Wembley a Roma: panem et circenses

Gli dei dell'Olimpo sono scesi fra gli umani. Dopo la celebrazione rituale nel tempio di Wembley, gli eroi vincitori, ricevuto l'omaggio delle pubbliche Autorità, si sono concessi all'entusiasmo delle folle. Tutti hanno gridato e inneggiato, agitando mani e bandiere, danzando intorno al re capitano e alla Coppa che racchiude sogni infiniti, come il re Davide intorno all'Arca dell'Alleanza intronizzata nel tempio di Gerusalemme.

L'ondata di felicità ha scosso le fondamenta dell'ordine sociale, gli dei hanno compiuto il miracolo, hanno cancellato d'un tratto la pandemia. Forse anch'essa era stata un castigo del pantheon capitalista o forse del monotesimo del Soldo, al quel tutto ormai sembra asservito, comprese le divinità dello spettacolo, del calcio e della comunicazione globale.

Là dove fino a qualche giorno prima regnavano il silenzio e la paura, ora si innalzano al cielo fragorose urla di giubilo. Dove non ci si poteva incontrare, se non in segreto e in circoli ristretti, ora la massa si accalca intorno ai nuovi conquistadores. Dove c'era l'obbligo della mascherina, in un periodo perfino passeggiando nei boschi, ora risplendono i sorrisi e le manifestazioni di gioia. 

E gli dei dispensano, dall'alto della corriera aperta verso il cielo, le loro parole e i loro gesti, raccolti con le lacrime agli occhi dai discepoli in trance. Invitano a cantare tutti insieme, in una solenne liturgia di lode e ringraziamento. Ormai è finito il tempo della malattia, del nascondimento. 

Qualche miscredente tutore dell'ordine, preoccupato per la salute pubblica, osa mettere in discussione l'autorità suprema e le sue manifestazioni, giunge addirittura a vietare il corteo degli dei. Qualcuno azzarda qualche dubbio, qualche perplessità sulla serata di Wembley, il divin Capitano che atterra il giovane inglese prendendolo senza alcuna pietà per la collottola, gettandolo ai suoi piedi e ridendo di fronte al cartellino giallo (giallo!!!) estratto da un arbitro intimidito dal trascendente.

Come osano il questore e il prefetto? Mettersi contro "i ragazzi" che vogliono restituire ai fedeli l'omaggio, la preghiera e l'incitamento ricevuti durante il combattimento? Come osa qualcuno mettere in discussione la bellezza, la bontà, la bravura degli eroi? Non ci si rende conto che gli dei le leggi le impongono, non possono certo essere costretti a obbedire?

Intanto il Potere, fonte e culmine della religione capitalista, se la gode. Mentre la follia serpeggia tra il popolo, si rafforza sempre più e sempre più tiene in pugno l'umanità.

Amen

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