venerdì 23 luglio 2021

Vaccini: Scienza o scienza?

Premessa per evitare equivoci: la prossima settimana riceverò la seconda dose di Astra Zenica.

Mi ha colpito ciò che ha detto Laura Boldrini, spiegando la ragione della scelta di vaccinarsi "perché ho fiducia nella Scienza". Nel contesto è proprio da scrivere così, con la S maiuscola.

Anch'io ho deciso di vaccinarmi, per motivi meno teorici tipo poter visitare le persone che mi sono care, girare per l'Europa o pranzare all'interno di un ristorante. Tutto sommato, anche per il motivo dichiarato dalla parlamentare del pd, perché "ho fiducia nella scienza".

Solo che nel contesto della mia scelta lo scrivo con la s minuscola.

Sì, perché il problema di fondo è epistemologico, ovvero che cosa si intenda con il termine "scienza". E' cioè essa la ricerca del "finis" (inteso come finalità, ma anche come conclusione, limite e confine), all'interno di un orizzonte predeterminato, come propone l'aristotelismo tomista? Oppure è la potenzialmente infinita conoscenza che deriva dalla sperimentazione e dalla continua verifica, come dai postulati derivati dalla visione galileiana?

Insomma, per dirla in termini ordinari, il dibattito attuale sui vaccini assomiglia molto a quello filosofico metafisico relativo all'esistenza di Dio. 

C'è chi ritiene la Scienza un Assoluto, dotato dei conseguenti trascendentali di Verità Bellezza e Bontà. E chi invece pensa che la scienza sia l'affermazione per eccellenza del relativo, non soltanto perché ogni "scienziato" ha una visione diversa dall'altro, ma anche perché non si riconosce in essa alcun criterio di definitività, incentrata come è sulla continua verificabilità e falsificabilità di ogni provvisoria ipotesi.

Si lasci perdere per ora la comunque importante influenza del sistema mediatico che è riuscita a trasformare la questione dei vaccini in un campo di battaglia tra tifoserie, pro-vax e anti-vax, con reciproche accuse di ignoranza e complottismo.

Ci si soffermi invece su un paio di dati di fatto.

Il primo riguarda la falsità dell'affermazione secondo la quale chi pone dei dubbi sull'utilizzo di vaccini necessariamente molto "giovani", sia inevitabilmente da confinare nella schiera dei ciarlatani o degli stregoni. Accanto a molti scienziati che con buone ragioni ne sostengono l'efficacia e la necessità, ce ne sono molti altri - altrettanto esperti e competenti - che mettono in guardia rispetto al loro uso. Quindi non esiste un'unica verità scientifica in questo campo. Quando ci sia appella alla Scienza a cosa ci si riferisce? A un'autorità suprema indiscussa, alla maggioranza della "comunità scientifica" (e cosa si intende con questo concetto?), alla propria "sensazione di verità"? Scelgo questi esempi, richiamando sullo sfondo le motivazioni metafisiche tomiste relative all'affermazione della fides, nel suo rapporto con la ratio: autorità suprema del Creatore, autorevolezza della comunità (Chiesa) che interpreta nel tempo la volontà suprema, il "sensus fidei fidelium", inteso come sensazione dell'intero popolo che viene riconosciuta come norma di verità da vagliare da parte del magistero.

Il secondo dato di fatto è che la maggior parte delle persone non hanno alcuno strumento per poter discernere, se non appunto fidarsi di ciò che si sente e crearsi una propria opinione. Ovvero si tratta proprio di un atto, più che di fiducia, di fede. Si tratta cioè di credere, non sulla base di una razionalità esercitata nel discernimento, bensì sulla base dell'accettazione di ciò che affermano i gruppi di scienziati che sostengono una tesi oppure di ciò che propongono gli assertori della tesi opposta. Le loro posizioni sono effettivamente scientifiche nel senso moderno del termine, ovvero basate sui criteri della sperimentabilità e della verificabilità. Le scelte conseguenti delle singole persone sono invece basate sull'accettazione dell'autorità degli uni o degli altri e sull'adesione al contenuto della loro proposta.

Ecco perché io ho accettato di vaccinarmi e perché ritengo ingiusta e inefficace la demonizzazione reciproca in atto tra i due schieramenti. Non accolgo Astra Zenica perché "ho fiducia nella Scienza", ma molto più umilmente perché analizzando le posizioni contrapposte, mi sembra leggermente più ragionevole dare credito a chi sostiene l'efficacia del vaccino piuttosto che a chi la mette in dubbio. E' perché sono influenzato dal massiccio spiegamento degli eserciti mediatici? O perché apartengo a un'area politica che in generale è più orientata al sì che al no o al dubbio? O è perché al fondo della mia coscienza qualcosa mi spinge verso una direzione piuttosto che l'altra?

In fondo, sono più o meno le stesse domande che mi pongo intorno al credere nel trascendente o meno. E ancora più in fondo, a chi chiede le ragioni della fede di un credente, la risposta più appropriata resta tutto sommato sempre un forse deludente ma - questo sì! - razionalissimo "non lo so!".

1 commento:

  1. Mi arrovello da mesi: vaccino si o vaccino no? Fino ad oggi ho dato retta all'istinto e non mi sono vaccinata. Non posso vaccinarmi impaurita e rimanere tale fino a dopo la seconda dose. Anche il covid mi fa paura. E allora che fare? Gli "esperti" non aiutano. Nei vari talk show televisivi si sono contraddetti a vicenda, creando solo confusione. I politici, generalmente poco credibili, lo sono anche su questo tema. Troverò l'illuminazione che chiedo tutti i giorni nelle mie preghiere al Signore, l'unico degno della S maiuscola.

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