lunedì 12 luglio 2021

Tra Storia e Natura, nella Brda slovena

L'arco di pietra nella gola Krčnik
Alla ricerca dell'abitato di Kožbana, a metà strada tra Dobrovo e la cima del Korada, si incontra una meraviglia della natura, formata dall'incessante lavoro delle acque sulla dura pietra carsica.

La piccola e suggestiva gola Krčnk, raggiungibile in qualche minuto dalla strada grazie a un sentiero scavato tra le radici dei faggi, offre uno scorcio del tutto inatteso, nascosto in una delle infinite pieghe che caratterizzano il Collio sloveno.

Un arco di pietra, scavata e resa liscia dallo scorrere del fiume, sembra quasi introdurre in una strettoia, dove le pareti non distano più di un metro, da una parte all'altra dell'abisso. L'acqua scorre lentamente e il tintinnio della cascata gareggia con gli uccelli e i grilli nell'offrire una dolce sinfonia ch ben si accompagna alla forza energetica del luogo.

Sì, sotto Kožbana e a un paio di chilometri da Slapnik, il paese abbandonato ricco di interessanti motivi architettonici popolari.

Ma perchè proprio a Kožbana? Perché proprio in questo sperduto villaggio, un tempo abitato da numerose famiglie e ora mantenuto vivo da pochi, si è tenuta la scorsa domenica una particolare commemorazione. 

Labari partigiani a Kožbana
Domenica 9 luglio 1944, nel territorio di Brda è stata infatti festa grande. Fu la prima volta nella storia della nazione slovena che venne organizzato un raduno per un’elezione libera. L’incontro avvenne in una radura circondata da alberi vicino al villaggio di Kožbana. Vi parteciparono oltre 2.000 persone. All’incontro, parlarono: il presidente del Comitato di liberazione nazionale compagno don Edko Ferjančič “Taras”. Alla riunione parteciparono anche il famoso combattente antifascista e membro nazionale del partito comunista, parlamentare del Regno d’Italia perseguitato dal regime fascista, compagno Jože Srebrnič e il membro del partito comunista sloveno Leopold Krese “Jost”. Per la missione alleata partecipò il maggiore inglese Vincent Hadley “Tucker” mentre l’Esercito di Liberazione Jugoslavo era rappresentato dal compagno Tine Remskar . Come rappresentante delle donne del Collio era presente la compagna Pavla. I partigiani italiani erano rappresentati dal commissario politico della di brigata “Garibaldi-Natisone” compagno Giovanni Padoan “Vanni” e dal comandante della Brigata “Garibaldi-Natisone” compagno Mario Fantini “Sasso”.

Il monumento che ricorda l'evento
Certo, immaginare migliaia di persone riunite, ancora nel pieno della guerra di liberazione jugoslava e con la presenza di autorità rappresentanti di tutte le parti in lotta, è un qualcosa di veramente impressionante. 

Alle speranza suscitate da quell'incontro, nel cuore del Collio Sloveno, ha fatto riferimento il relatore ufficiale della commemorazione, avvenuta 77 anni dopo. La manifestazione, semplice e molto ben organizzata, è stata realizzata con gli immancabili e sempre emozionanti canti partigiani e con la lettura delle poesie e degli scritti dei combattenti. Da parte sua, Igor Komel, direttore del Kulturni dom di Gorizia, nella sua complessa e interessante orazione, ha proposto l'elevazione a patrimonio culturale UNESCO il Fronte di Liberazione sloveno, le cui memorie sono ben conservate nei boschi e nelle valli dell'intera Nazione. Komel ha ricordato anche i numerosi sacerdoti che hanno scelto di stare dalla parte dell'"Osvobodilna Fronta". venendo per questo deportati e uccisi nel campo di Jasenovac. "Sarebbe opportuno - ha detto - che anche la Chiesa ricordasse questi autentici martiri che non hanno risparmiato la loro vita pur di rimanere accanto al loro popolo".

E se, di fronte ai labari delle associazioni partigiane (presente anche l'ANPI di Cividale) si è ovviamente ricordato il sacrificio di tutti coloro che hanno perso la vita per la giustizia e la libertà delle nuove generazioni, l'incontro è stato particolarmente originale e festoso, non ricordando un episodio tragico di guerra, ma il coraggio di un'intera popolazione - donne, uomini e bambini - che hanno sfidato la drammaticità del momento per riunirsi e trovare forza dalla loro unione per affrontare le inevitabili, successive battaglie.

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