L'arco di pietra nella gola Krčnik |
La piccola e suggestiva gola Krčnk, raggiungibile in qualche minuto dalla strada grazie a un sentiero scavato tra le radici dei faggi, offre uno scorcio del tutto inatteso, nascosto in una delle infinite pieghe che caratterizzano il Collio sloveno.
Un arco di pietra, scavata e resa liscia dallo scorrere del fiume, sembra quasi introdurre in una strettoia, dove le pareti non distano più di un metro, da una parte all'altra dell'abisso. L'acqua scorre lentamente e il tintinnio della cascata gareggia con gli uccelli e i grilli nell'offrire una dolce sinfonia ch ben si accompagna alla forza energetica del luogo.
Sì, sotto Kožbana e a un paio di chilometri da Slapnik, il paese abbandonato ricco di interessanti motivi architettonici popolari.
Ma perchè proprio a Kožbana? Perché proprio in questo sperduto villaggio, un tempo abitato da numerose famiglie e ora mantenuto vivo da pochi, si è tenuta la scorsa domenica una particolare commemorazione.
Labari partigiani a Kožbana |
Il monumento che ricorda l'evento |
Alle speranza suscitate da quell'incontro, nel cuore del Collio Sloveno, ha fatto riferimento il relatore ufficiale della commemorazione, avvenuta 77 anni dopo. La manifestazione, semplice e molto ben organizzata, è stata realizzata con gli immancabili e sempre emozionanti canti partigiani e con la lettura delle poesie e degli scritti dei combattenti. Da parte sua, Igor Komel, direttore del Kulturni dom di Gorizia, nella sua complessa e interessante orazione, ha proposto l'elevazione a patrimonio culturale UNESCO il Fronte di Liberazione sloveno, le cui memorie sono ben conservate nei boschi e nelle valli dell'intera Nazione. Komel ha ricordato anche i numerosi sacerdoti che hanno scelto di stare dalla parte dell'"Osvobodilna Fronta". venendo per questo deportati e uccisi nel campo di Jasenovac. "Sarebbe opportuno - ha detto - che anche la Chiesa ricordasse questi autentici martiri che non hanno risparmiato la loro vita pur di rimanere accanto al loro popolo".
E se, di fronte ai labari delle associazioni partigiane (presente anche l'ANPI di Cividale) si è ovviamente ricordato il sacrificio di tutti coloro che hanno perso la vita per la giustizia e la libertà delle nuove generazioni, l'incontro è stato particolarmente originale e festoso, non ricordando un episodio tragico di guerra, ma il coraggio di un'intera popolazione - donne, uomini e bambini - che hanno sfidato la drammaticità del momento per riunirsi e trovare forza dalla loro unione per affrontare le inevitabili, successive battaglie.
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