Il bivio, dove inizia il sentiero 97 |
E' un po' ripido, soprattutto nel primo tratto che consente di "tagliare" un ampio tornante della mulattiera principale. Consente ampi e remunerativi sguardi sulle Gorizia e sul Collio. Attraversa anche una fascia di rocce carsiche friabili, offrendo la divertente sensazione di una piccola scalata. Niente di esposto o di difficile, intendiamoci, solo la necessità di utilizzare in qualche punto le mani.
La montagna è sempre più frequentata, in ogni occasione ormai si può scegliere una strada diversa e su tutte si moltiplicano gli incontri - buon giorno, dober dan, good morning, mandi - in una nuova testimonianza della bellezza e del miracolo del "cammino". Tutti si è accomunati dal desiderio di raggiungere la meta, di immergersi nella maestà della natura, di scoprire i segni commoventi dell'arte popolare, della spiritualità dei semplici, della tragicità della guerra e della bellezza della fraternità e della pace. Proprio in questi comuni obiettivi, ci si trova uniti nella celebrazione delle diversità, si realizzano nuove conoscenze, si avviano nuove amicizie e si consolidano quelle antiche.
Non lo si pensa sempre, quando si affrontano i sentieri, ma senza qualcuno che investe tempo e tante energie per tracciarli, ripulirli, mantenerli in ordine, sarebbe impossibile godere di queste straordinarie opportunità. Senza i volontari del Club Alpino Italiano (CAI) e quelli della Planinska Zveza Slovenije (PZS), ben poche persone avrebbero potuto trovare conforto da splendide passeggiate sportive nei tempi di "zona rossa", quando era possibile uscire soltanto per svolgere attività sportiva. Ogni volta che si sale o si scende, è giusto ricordare con gratitudine questi particolari lavoratori della montagna, mossi soltanto dalla loro passione ed entusiasmo.
Resti di scritte sotto la casermetta |
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