Riprendendo un tema già affrontato, si rileva il "numero" dei contagiati proposto dai quotidiani locali sulla base delle indicazioni della Protezione Civile, rispetto a quello ufficiale inviato dall'azienda sanitaria territoriale.
I dati odierni di un paese x indicano, da parte della Protezione Civile n.20 casi di soggetti tuttora "positivi", da parte dell'Azienda Sanitaria il dato scende a n.5 "positivi" e una quarantena. Il quotidiano, sotto la cartina multicolore del Friuli-Venezia Giulia, avvisa che l'indicazione giornalistica non sostituisce quella ufficiale e che i dati sono comunque aggiornati una volta ogni settimana.
Il problema rimane, la differenza tra 20 e 5 è enorme, in un Comune abbastanza piccolo. E una settimana fa i dati non erano diversi.
Ci si chiede da dove siano stati ricavati i numeri, che rapporto ci sia tra Azienda Sanitaria e Protezione Civile, quali dati siano inviati ai vertici regionali e nazionali chiamati a stabilire le zone rosse, arancioni e gialle. Perché se la questione sembra curiosa in rapporto a dati riferiti a situazioni relativamente minuscole, diventa molto complessa se analizzata in un contesto più vasto, con tutte le conseguenze che ne possono derivare.
Incompetenza e malafede (bisogna regolamentare Stampa e Media riguardo il conflitto di interessi dei Gruppi finanziari, ed anche etica e rispetto dell' Ordine dei dei Giornalisti) ripeto quello che dicono dove si colloca la nostra Stampa nel contesto Internazionale.
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