Legname accatastato a Most na Soči |
In questa zona non ci sono stati particolari danni al paese e alle sue strutture, ma l'immagine rende l'idea della forza della Natura che si è scatenata in buona parte della Slovenija settentrionale. Un'immensa catasta di tronchi, strappati alla montagna e trascinati a valle, ostruisce completamente l'ordinario corso del fiume.
Mentre ancora molti sono i paesi difficilmente raggiungibili e il lavoro di "gasilci", protezione civile, volontari coordinati, forze di polizia è ancora fervente, per poter ripristinare quanto prima i collegamenti e per liberare dal fango gli ambienti sommersi, vale la pena svolgere una breve riflessione.
Uno straordinario personaggio, poco noto in Italia ma molto conosciuto in Slovenija, è Pater Gržan. Intervistato in televisione, anche in quanto direttamente coinvolto nell'alluvione, ha sintetizzato ciò che sta succedendo con le parole: sono crollati i ponti sui fiumi, ma sono stati ricostruiti i ponti fra i cuori delle persone.
Al di là dell'ovvia - o di quella che dovrebbe essere ovvia, tanto più per chi vive al confine -manifestazione di solidarietà nei confronti di coloro che sono stati colpiti da quella che viene definita "la più grande catastrofe naturale della storia della Slovenija", è straordinario l'insegnamento che deriva dall'azione coordinata e sinergica di un intero popolo.
Con l'appoggio dell'Unione europea il governo ha guidato il momento dell'emergenza, operando in modo efficace e rapido attraverso un sistema di protezione civile in grado di operare con grande competenza professionale, ma anche usufruendo del sostegno di migliaia di operatori volontari. Le polemiche, alle quali si è fin troppo abituati in Italia, sono state lasciate da parte, rinviate concordemente al momento successivo alla messa in sicurezza delle persone, delle loro abitazioni e dei luoghi di lavoro.
Da tutte le regioni c'è stata una vera e propria gara di solidarietà, basata sia sulla racconta di materiali indispensabili - come è stato promosso anche e Nova Gorica dal centro KID e dalla protezione civile - sia sull'impegno personale, riservato soprattutto a persone in buona forza e salute, dal momento che l'azione richiesta, la rimozione dei residui induriti della piena dei fiumi esondati, è estremamente faticosa e in alcuni casi difficile.
Quello che colpisce è l'orgoglio di sentirsi parte di un unico grande organismo, nel quale l'impegno dello straordinario corpo volontario dei "gasilci", va di pari passo con quello dei vicini di casa che cercano di sopperire come possono alle esigenze di chi è stato più sfortunato. E' stata una vera gara di solidarietà, che ha unito comunità e famiglie nel comune sforzo di vincere con serenità e convinzione la battaglia del pieno ripristino di ciò che è andato distrutto.
Grazie Slovenia, Hvala Slovenija, per questa testimonianza di forza, di fraternità e di un'amicizia costruttiva capace di affrontare e superare ogni avversità!
Nessun commento:
Posta un commento