mercoledì 9 agosto 2023

A Ohrid, in Macedonia, conversando con il filosofo Slavko...

Quello di Ohrid non è soltanto uno dei più grandi laghi della penisola balcanica, ma è riconosciuto dagli scienziati anche come il più antico d'Europa. Vivono nelle sue acque centinaia di specie endemiche e sulle sue sponde si possono godere belle spiagge che attirano un numero sempre maggiore di turisti. Ci si può immergere in memorie archeologiche risalenti all'età della pietra e all'epoca di Roma, soprattutto è possibile ammirare alcuni fra i più suggestivi monasteri ortodossi del mondo, in particolare San Naum con i suoi splendidi affreschi medievali, San Giovanni evangelista (nella foto), inserito in uno scenario incantevole e San Pantaleone, circondato da recenti assai interessanti scavi che hanno rivelato la sovrapposizione di numerosi luoghi di culto, precristiani e paleocristiani.

E' qui che si incontra una guida d'eccezione, Slavko, che si presenta alquanto umilmente come "un filosofo che in cambio di qualche moneta vuole raccontare qualcosa riguardante il sito che si sta per visitare". Appena inizia a parlare, ci si rende conto di avere a che fare con una specie di angelo, un messaggero misterioso capace di comunicare e condividere idee e riflessioni che non soltanto illustrano, ma anche inducono a profondi pensieri. Parla bene l'italiano, il tedesco, l'inglese, il francese, oltre ovviamente tutte le lingue slave che ritiene essere quelle all'origine di tutti gli idiomi europei.

Per rendere più vivo il racconto, qui viene presentato nella forma diretta della specie di dialogo socratico che si è svolto con grande intensità, dimenticando per un momento il calore dell'estate e i programmi di viaggio.

Slavko, perché questi luoghi di culto proprio qua, su questo colle che domina il lago nella sua interezza?
In realtà sotto i nostri piedi le testimonianze architettoniche del sacro sono come minimo 32, realizzate in un periodo di quasi tremila anni. Perché qua? Perché il lago è la più grande sorgente d'acqua dolce dell'Europa. Questa Europa che è stretta tra due mari caldi, quello del Nord e il Mediterraneo. L'acqua salata e quella dolce trovano una singolare sintesi proprio in questo posto, dove si congiungono nel calore del Sole, l'origine del nome del quale - in quasi tutte le lingue -  coincide con quello dell'essere divino.

Nel battistero del V secolo, da pochi anni scoperto e aperto al pubblico, ci sono degli strani simboli. Cosa possono significare?
Quella che tutti conoscono come il tragico simbolo della svastica, è in realtà un'antichissima stilizzazione proprio dei raggi del Sole che vorticosamente si intrecciano per generare il mistero della Realtà. Gli altri trasmettono i quattro elementi costitutivi, aria acqua terra e fuoco, mentre le scene di lotta che precedono il fonte battesimale indicano la necessità di lottare contro il male per poter essere purificati dall'acqua e risalire verso Oriente, in una dimensione di nuova esistenza. E' straordinaria la forza del primo cristianesimo che, lontano dalle prescrizioni successive, mantiene vive le tradizioni precedenti arricchendo il loro significato. Ora ti faccio io una domanda...

Puoi dirmi...
Lo sai perché si gettano le monete nell'acqua, in tante realtà religiose ma anche non religiose?

No, non ho mai pensato che ci potesse essere un significato nascosto...
Ma è da millenni che questo accade! Le monete sotto acqua luccicano e in questo modo rappresentano di nuovo il connubio fra gli elementi del fuoco (Sole/luce), della terra (materiale della moneta), ovviamente dell'acqua e dell'aria che ci permette di respirare. Gettare le monete nell'acqua è esprimere il desiderio di partecipare pienamente al Mistero dell'Essere, sentirsene totalmente parte come in un paradiso nel quale tutti i viventi trovano la loro origine e il loro fine. Sai, c'è una tradizione della chiesa ortodossa, soprattutto qua in Macedonia, che prevede il lancio di una croce di legno e metallo nell'acqua di un lago e di un fiume. E' un immenso onore quello di essere scelti per immergersi nell'acqua e recuperarla. Sì, perché la croce nel lago è il simbolo dell'unità cosmica percepita pienamente nel grembo materno, cioè nella Natura.

A proposito di ortodossia, ci dici qualcosa su questa forma del cristianesimo?
Vedi, le rovine sotto i nostri occhi sono di un'immensa basilica che fino all'inizio del secondo millennio dominava il paese e l'intero lago. Poi c'è stato un terremoto e, dopo la distruzione, gli ortodossi hanno ritenuto di non ricostruirla, ma di creare tante piccole chiese e tanti monasteri per significare la necessità di essere umili, piccoli. I cattolici hanno invece scelto di proseguire con le imponenti cattedrali, come a voler dire a Dio che le strutture umane lo possono celebrare, ma anche quasi superare. Ciò si vede anche nel rapporto con la politica. Gli ortodossi seguono Giustiniano, l'ideale di una fede libera di essere vissuta e professata senza interferire con il Potere, i cattolici sono ancora legati al sogno che attribuiscono a Costantino, una Chiesa che diventa in sé stessa Potere. In questo e in molti altri sensi, si potrebbe dire che l'ortodossia approfondisce la dimensione femminile della fede, il cattolicesimo quella maschile, riconoscibile sotto il titolo di "patriarcato".

Riesci a spiegarmi meglio questo concetto?
Quando entri in una chiesa o in un monastero ortodosso, accanto al Pantocrator, il reggitore dell'universo, c'è la rappresentazione della madre che porta in seno il bambino. Non è Maria, ma la Sofia, cioè la sapienza del divino, ovvero la Madre Natura, generatrice di tutto ciò che esiste. Al centro della riflessione ortodossa è proprio il rispetto per questa madre che ci fa nascere, ci accompagna nella vita e ci accoglie al termine del nostro segmento esistenziale. Ecco, è un altro collegamento stretto tra le religioni antiche professate intorno al lago e il cristianesimo, come forma attuale del culto naturale.

Parlami un po' della tua visione dei Balcani.
I greci sono indoeuropei, quindi un po' a parte. Tra tutti gli altri, condividiamo la lingua slava e ci possiamo sostanzialmente comprendere, pur dentro le diversità che ci caratterizzano. Da questo punto di vista sentiamo di avere una missione storica per l'Europa e per il Mondo, dimostrare cioè come l'unità linguistica possa essere un elemento fondante, in grado di consentire una convivenza nella pace e nella concordia anche in situazioni di forti differenze religiose e ideologiche.

Quindi l'intuizione di Tito è stata costruttiva? Cosa ne pensi?
Penso che qualsiasi tentativo di federazione tra realtà diverse, ma con alcuni elementi in comune, sia essenzialmente da sostenere. La Jugoslavija era un progetto di questo tipo, quindi, con tutte le limitazioni del caso, ritengo che non si possa guardare che con ammirazione al tentativo di sottolineare i motivi di convergenza e di unità piuttosto che le comunque esistenti divisioni.

Il ruolo delle religioni, compresa l'ortodossia, non ha evitato a questo affascinante territorio, terribili guerre, anzi, esse stesse hanno spesso fomentato l'odio degli uni contro gli altri...
Vedi, il divino è essenzialmente Amore generativo. L'Amore non può avere nulla a che fare con il Potere, che postula la sopraffazione dell'altro. Le religioni sono state e sono spesso formidabili strumenti di Potere e come tali non possono promuovere realmente opere di concordia e di pace, a meno che non accettino l'umile ruolo di chi sa di essere una parte e non certamente il tutto. Vedi come luccica in questo momento il grande lago? Ecco, se ognuno di quei luccichii ritenesse di essere l'unico, saremmo immediatamente accecati dalla luce riflessa del Sole. Se invece ciascuno rimane umilmente collocato nel suo fragile spazio e nel suo istantaneo tempo, allora la visione d'insieme che il lago ci trasmette è davvero meravigliosa.

Grazie Slavko, per i tuoi tanto rimuginati pensieri. Si può essere d'accordo o meno con quello che ci hai comunicato, quello che resta è la sensazione di aver incontrato un Uomo.

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