martedì 22 novembre 2022

Silvester Komel al Kulturni dom, una splendida mostra

 

Gran bella mostra quella inaugurata lunedì sera presso il Kulturni dom di Gorizia, all'inizio delle celebrazioni che ricordano il 41° anniversario dell'istituzione.

Silvester Komel (1931 - 1983) è stato un pittore che ha attraversato l'esperienza storica e artistica del territorio Goriziano. Dal punto di vista umano, è stato tra i pionieri del dialogo tra sloveni e italiani da una parte e dall'altra del confine. Ha partecipato a organizzazioni che promuovevano la relazione e il dialogo, decidendo anche di avere due studi, uno nella vecchia, l'altro nella nuova Gorizia. Insomma, pur essendo artista noto a livello internazionale, ha voluto dedicare buona parte del suo tempo e delle sue energie alla zona che lo ha visto nascere e crescere, sempre nell'ottica della costruzione dei ponti e mai dei muri.

Dal punto di vista artistico, la mostra al Kulturni consente di seguire un percorso cronologico, che è anche un cammino metaforico dall'esterno all'interno. Le prime composizioni raccontano con delicata compartecipazione l'umana avventura delle persone, soprattutto delle più semplici. La cifra ermeneutica è quella di Bacco/Dioniso, elemento centrale di una magnifica composizione che da sola occupa metà della sala espositiva. Bacco è il dio della gioia, del vino, dell'amore, dell'estasi, ma anche del mistero, della tragedia e del dolore. Nel cuore di ogni essere umano alberga la contraddizione tra le tensioni trascendenti e il fascino dell'immanente, in una con-fusione di sentimenti ed emozioni che nell'opera artistica disegnano volti, paesaggi e scenografie che inneggiano alla maestà della Vita.

Le composizioni più recenti testimoniano una progressiva interiorizzazione, i paesaggi esistono ma tendono a svanire dietro la teoria dei colori e dei segni, si fa strada la percezione della profondità dell'anima e della coscienza. La permanente lotta tra la luce e le tenebre, tra il bene e il male, tra la gioia e la sofferenza, si confronta con la necessità di sfuggire alla solitudine. Pur nella realistica consapevolezza della responsabilità individuale, la speranza squarcia come raggio potente le tenebre attraverso la dinamica dell'incontro con l'alterità, sia essa simboleggiata dallo stupore delle nuvole nel loro avvicinarsi indifferenti al destino dei campi sottostanti, sia essa determinata dall'esplosione luminosa che tutto frammenta e ricompone sotto l'orizzonte gratificante e consolante dell'attesa. Dall'incontro germina la sinergia e i quadri della piena maturità artistica meditano sulla coesistenza e sulla convivenza tra le diversità. La co-esistenza riconosce semplicemente il diritto di esserci e di esistere, il rispetto della fondamentale soggettività. La con-vivenza implica l'incrocio, la mescolanza, la generazione del nuovo che può essere determinata non dal semplice riconoscimento dell'altro, ma dalla congiunzione, dalla compenetrazione degli opposti. La dinamica dell'arte si riversa nell'esperienza estetica e carnale di un Amore che è sempre per definizione trascendente, ma proprio nella sua dimensione drammaticamente immanente. 

Ed eccoci tornati al misterioso Dioniso, da dove eravamo partiti. Grazie, hvala, Silvester Komel!

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