sabato 26 novembre 2022

Nuovo Cinema... Stella Matutina

Quanti ricordi suscita in me il vecchio Cinema Stella Matutina. Lì ho visto transitare e ho ascoltato personaggi straordinari, come ad esempio Raoul Follereau, l'apostolo dei lebbrosi transitato per Gorizia intorno al 1970 per favorire l'avvio del progetto missionario della Chiesa diocesana. 

E' stato la mia prima sala cinematografica, dove venivano proiettati solo quei film che i genitori del tempo potevano tollerare. Erano due le sale "cattoliche", questa e il "San Giorgio" di Lucinico. Presentavano pellicole assai morigerate e sulle bacheche esterne venivano affissi i cartelli del CCC (Centro Cattolico Cinematografico) con i giudizi che davano il via libera ai non molti "adatti per tutti" e che suscitavano un inconfessabile interesse nei confronti dei tanti che venivano definiti "inaccettabile, scabroso" o "problematico, escluso". C'era un altro cinema a Gorizia che si interessava dei più piccoli, sia pur per un giorno soltanto. Sorprendentemente era il Cinema Vittoria, nell'omonima piazza, che a Natale proponeva colorati cartoni animati, mentre in tutto il resto dell'anno, senza eccezioni, era totalmente off limits per i minori di 18 anni.

La sala si prestava anche a rappresentazioni teatrali e a conferenza di ogni sorta. Con il gruppo dei "Ragazzi Nuovi", legato ai gesuiti del vicino "Centro", si organizzavano grandi tavole rotonde, invitando coetanei delle scuole medie a discutere di politica, di cultura, di scuola e di religione. Altri tempi, certo, ma è ancora tanto vivo il ricordo di quel cinema strapieno di ragazzi, dell'emozione dei primi interventi in pubblico, con l'aiuto di un rudimentale microfono, dell'ascolto attento e degli interventi di sostegno e di critica. E sul fondo, con un sorriso compiaciuto, c'erano i "padri", Serafino Brignoli e Federico Masiero, più di tutti gli altri, che peraltro erano fratelli laici e ci avevano accompagnato nella nostra crescita, giorno dopo giorno, con pazienza e straordinaria creatività.

Erano momenti coinvolgenti e indimenticabili, come quando, ragazzini imberbi, si andava a intervistare le guardie sul confine o le donne che vendevano i funghi della foresta di Tarnova al mercato. E proprio nella struttura del cinema si presentavano i risultati delle inchieste, pubblicati sul "nostro" periodico "Beata Gioventù", dimostrando, cinquanta anni prima, perché Gorizia e Nova Gorica avrebbero dovuto essere già in quel tempo "capitale europea della cultura". No, certo non usavamo questa espressione, ma ci rendevamo conto e davamo atto della bellezza dell'incontro tra diverse culture, della necessità di conoscere le reciproche lingue, della gioia di costruire nuove amicizie, da una parte e dall'altra di un inutile confine.

Quanto tempo è passato... La Stella Matutina, un tempo brulicante di bambini e ragazzi vocianti, oggi è salvata dalla rovina dagli uffici e dalle aule dello IAL. L'ampio giardino, dove si giocava a pallacanestro, a bocce o si correva in bicicletta, ormai è soltanto un ricordo sbiadito. C'era anche un campo di calcio e fratel Serafino c ci faceva vedere le rondini che volavano alte, venivano dalla chiesa del Sacro Cuore, attraversavano tutta l'area e sparivano dietro alle torrette della scuola Leopardi, che mi ha ospitato negli anni della mia quarta e quinta elementare. E diceva che "la vita è come il volo di una rondine, trascorre in un istante...". Beh, quella volta non lo capivamo, ma adesso, chi potrebbe dargli torto?

Ecco quello che mi passa per la testa ogni volta che passo davanti a ciò che resta del Cinema Stella Matutina, all'impalcatura di legno ormai aggredita dalle piante rampicanti che racconta un degrado progressivo, la cui ultima parola sarà probabilmente la rovina definitiva decretata dagli impossibili costi di ristrutturazione e di manutenzione.

Andrà a finire così? E' molto probabile, ma questa amara constatazione non fa che acuire la stretta al cuore, quelle travi sembrano sostenere non soltanto un muro che rischia di crollare, ma anche i dolci ricordi di chi ha vissuto quei tempi e che li sente, giorno dopo giorno, svanire.

3 commenti:

  1. Come sempre, le tue riflessioni sono "superlative ". 👏

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  2. Incuria indecente. Gli interni erano aggraziati, niente di lussuoso, ma accoglienti come adesso è raro vedere. E la facciata secondo me merita la conservazione, non certo l'abbandono. A marzo scorso questa notizia: http://www.imagazine.it/notizie-trieste-gorizia-udine-friuli/11709

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  3. Che bei ricordi! Ho frequentato il Cineforum alla Stella Matutina, film imperdibili come ‘I dannati di Varsavia’ e ‘Il settimo sigillo’, che hanno segnato la mia adolescenza cinefila :-)
    Fratel Serafino e Padre Masiero, che personaggi! Assolutamente diversi. Mi hai fatto fare un tuffo nel passato, in un bel passato che, come te, abbiamo avuto in tanti. Grazie. Alessandra V.

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