giovedì 17 giugno 2021

La scomparsa dei medici di base dai paesi

In questi giorni il medico di medicina generale titolare di Aiello lascia il servizio per raggiunti limiti di età. nello stesso tempo la dottoressa sostituta del medico andato in pensione lo scorso anno, lascia la zona per assumere altro incarico. Si aggiunga, purtroppo, la scomparsa della terza titolare, avvenuta circa tre anni fa e il quadro è completo. Tra Aiello, Campolongo Tapogliano San Vito e Visco, oltre 2000 persone rimangono senza medico e - ammesso e  non  concesso che ne trovino qualcuno libero - devono rivolgersi a Cervignano, a Palmanova e oltre.
Si può immaginare il disagio che si è venuto a creare, soprattutto per quanto riguarda le persone anziane e quelle più deboli, sprovviste di mezzi di locomozione. Si tenga presente che anche i trasporti pubblici, nelle zone periferiche, non inducono a positivi pensieri. 
Quali sono i motivi di questo disastro, più sentito in questa zona ma presto, senza sfera di cristallo, c'è da prevedere che si allarghi ben al di là di questi piccoli Comuni della Bassa Friulana?
I medici in realtà non mancano, ma la burocrazia è incredibile.
Se un operatore di medicina generale va in pensione, si rende disponibile la sua sede che può essere assegnata con un concorso che si tiene praticamente verso la fine di ogni anno. Può vincerlo un solo medico e non esiste una graduatoria. Se il vincitore, che può concorrere anche per altre sedi, rinuncia o sceglie quella più conveniente, l'altra sede deve aspettare un anno per vedere indetto un nuovo concorso. Nel frattempo si invia un medico "sostituto" che tuttavia non ha gli stessi diritti del titolare, in particolare non può accrescere il numero dei pazienti, con la conseguenza di essere fortemente penalizzato anche sul piano economico, tenendo presente che in ogni caso deve gestire due o tre ambulatori, pagando l'affitto, le utenze e gli strumenti informatici indispensabili. E' intuibile che, non appena intravvede soluzioni più consone, il sostituto, come si suol dire, lasica la via vecchia per la nuova.
E se il medico che ha raggiunto l'età pensionabile volesse continuare a servire il territorio, in mancanza di giovani reclute pronte a venire al suo posto? Assolutamente non può, gli è vietato da astrusi regolamenti, perfino in questo periodo dominato dall'emergenza covid. Può tuttavia tranquillamente continuare la sua attività in privato, a pagamento o volontario oppure perfino sostituire colleghi titolari che si prendono qualche giorno di vacanza. Ma assolutamente non può continuare in ambito pubblico.
Mah!!! Chi ci rimette in tutto questo? Ancora una volta la povera gente, quella che non si può permettere la visita privata e che non ha i mezzi per raggiungere, fino a venti chilometri più in là, chi può scrivere una ricetta o prescrivere una visita ospedaliera.
E' ancora una volta la dimostrazione della valorizzazione del privato e della penalizzazione della sanità pubblica. Sembrerà forse a tanti un'esagerazione... Attenzione, perché continuando così le conquiste dello Stato sociale saranno tutte smantellate, una dopo l'altra. 

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