martedì 3 settembre 2024

Elezioni in Germania, una sveglia per la sinistra?

 

Le elezioni in Turingia e Sassonia hanno avuto un risultato sorprendente, con il trionfo dell'ultradestra, temperato nel secondo caso dalla tenuta dei cristiani democratici, in pratica di quello che in Italia si definirebbe centro destra.

Sorprendente? Forse no, piuttosto è una sveglia che suona per un centro sinistra e una sinistra dormienti, cullati dal sogno alimentato da qualche discreto dato ottenuto a livello di elezioni europee o nazionali.

Il risveglio è necessario, prima che le prossime occasioni li sprofondino ancor più nel sonno, dando per scontate, per esempio, le probabili vittorie della "grande coalizione" in una Liguria nella quale il centro destra si è autoaffondato, come pure quella di Kamala Harris contro un Trump che per il momento appare "suonato" dall'"arrocco" dei democratici USA.

Il risveglio non deve riguardare i "numeri" delle votazioni, ma ciò che sta dietro a esse. A destra si è sfondata la diga del "politicamente corretto", sono stati sdoganati concetti che si ritenevano confinati nelle soffitte della storia. Vengono riabilitati il nazismo in Germania e il fascismo in Italia, non tanto - o non soltanto - in quanto strutture di potere, ma come sistema di disvalori diffuso in ogni settore della popolazione: razzismo, violenza, discriminazione, nazionalismo, patriottismo guerrafondaio, ecc.

Come arginare questa pericolosa ondata? Forse è tempo che anche la sinistra abbatta la diga del politicamente corretto e che riproponga con convinzione valori che fanno parte del suo patrimonio storico e che sono stati dimenticati dalla necessità di stringere accordi con forze troppo diverse, con la conseguente perdita di una parte cospicua di un elettorato che non si ritrova nelle giravolte del PD su guerra e migrazioni, nelle incertezze della Schlein o nelle divisioni sistematiche che indeboliscono i partiti "a sinistra del pd".

E quali sono i valori da approfondire a sinistra? Un convinto internazionalismo contro il sovranismo e il nazionalismo, la giustizia sociale contro gli immensi privilegi che dividono il mondo tra pochissimi ricchi e una moltitudine di poveri, una concezione del lavoro che tuteli la classe lavoratrice contro i risorgenti soprusi dei padroni, virtuali o in carne e ossa che siano, la visione di una fraternità e sororità universali contro il razzismo, la libera circolazione delle persone e la rimozione delle barriere tra gli esseri umani, il pacifismo e la nonviolenza non fini a sé stessi ma all'affermazione di un sistema globale equo, giusto e solidale, la tensione verso il disarmo generale e globale, la cancellazione degli interessi dei fabbricanti, commercianti e acquirenti di armi sempre più distruttive e devastanti.

Utopia? Forse, ma come direbbe Basaglia utopia della realtà. O come direbbe Balducci, cammino verso la possibilità di un futuro: "nel terzo millennio, l'homo o sarà planetarius o non sarà".

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