domenica 23 maggio 2021

Una giornata transnazionale al Giro d'Italia

Victor Campenaerts, il vincitore (foto Nevio Costanzo)
E' finita la giornata di festa, per tutto il territorio goriziano. Indubbiamente quella di oggi è stata una tappa del Giro d'Italia indimenticabile, a cavallo di un confine che non esiste più. Bellissimo è il percorso, su e giù per la Brda, attraverso strade conosciute e amate da tutti gli amanti della bicicletta residenti nella Goriška. I "girini" sono sfrecciati a velocità pazzesca, poco ostacolati da una pioggia battente che si è trasformata perfino in grandine. Davvero uno spettacolo unico, nobilitato da una folla numerosa e corretta, multicolore e multilingue, come è giusto in una manifestazione sportiva di questo livello. Infatti, al di là dello scatto finale del corridore che ha dominato la seconda metà della gara, ciò che ha colpito molto è stato il clima di gioia e di pace che ha accomunato le ali di folla che hanno accompagnato la variopinta carovana. Eppure la giornata era nata male, con una brutta caduta sul ponte di Grado che ha messo fuori gara alcuni protagonisti. Anche chi ha seguito la vicenda alla tv, ha potuto provare l'emozione di vedere la strade di casa "invase" dai ciclisti, ma anche dai turisti e dagli appassionati che hanno scoperto la bellezza di questa terra. Ottimo il richiamo forte alla "verità per Giulio Regeni", con un opportuno richiamo da parte dei telecronisti, la lotta della famiglia Regeni, condivisa da buona parte degli italiani, "corre" anche sulle ruote delle bici, grazie anche alle ottime iniziative di sensibilizzazione da parte della FIAB. Meno condivisibili alcune "letture" troppo superficiali delle complesse vicende storiche sull'ex confine. Ma non è certo questo un momento di polemiche, bensì di ringraziamento, per un evento che ha proiettato sulla scena mediatica anche il cammino che attende le Gorica/Gorizia verso l'appuntamento della capitale europea della cultura 2025. 
 

Nessun commento:

Posta un commento