Riguardo alla pandemia, la questione dei "numeri" ha sempre suscitato perplessità. Quando giungevano ogni giorno, fino a due mesi fa, due o addirittura tre dati totalmente diversi gli uni dagli altri ai Comuni, relativamente ai contagi, ci si chiedeva quali fossero quelli reali e su quali basi venissero determinati i "colori" delle Regioni.
Oggi Il Piccolo riporta le dichiarazioni del presidente della regione fvg Fedriga. Sostanzialmente egli dice che, non essendo entusiastica l'adesione degli "over 60" - sembra siano circa 73mila gli aventi diritto - sarebbe intenzionato a chiedere la cosiddetta apertura delle agende anche per i più giovani. Sostiene inoltre che si è attualmente in grado di raggiungere la cifra di 10mila vaccinazioni al giorno e sollecita i cittadini "di fascia d'anzianità" a prenotarsi in tempo, per evitare che tra breve chi chiede la vaccinazione rischi di dover attendere addirittura "qualche settimana".
Esperienza personale. Prenotazione effettuata il 15 aprile, telefonicamente, al numero unico messo a disposizione dall'autorità regionale. Richiesta (giusta) da parte dell'incaricato sulla presenza di particolari patologie e immediata assegnazione della data di vaccinazione: 21 giugno, ovvero 65 giorni dopo la chiamata.
Pensierini conseguenti.
Se davvero si effettuassero 10.000 interventi al giorno, in 65 giorni si vaccinerebbero 650.000 persone, ovvero metà dell'intera popolazione regionale, compresi i bambini. Secondo la logica delle prenotazioni, invece, il 21 giugno non dovrebbe essere ancora esaurita la fascia dei 60-70enni.
L'evidente lunghezza del tempo d'attesa non corrisponde alle dichiarazioni preoccupate di Fedriga. Se effettivamente non fossero neppure 10mila gli attuali richiedenti e se si realizzassero 10mila vaccinazioni al giorno, basterebbe una giornata per soddisfare tutte le richieste. Perché allora 65 giorni?
Qualcosa evidentemente non funziona, non a livello medico ma della struttura organizzativa. Certo, è un piccolo problema, rispetto ai tanti drammatici cha ci stanno accompagnando da oltre un anno a questa parte. Tuttavia questa continua incertezza sui numeri e sulle loro fonti non giova di certo alla serenità e alla convinzione di cooperare in tutti i modi possibili più volte espressa e dimostrata dalla maggioranza dei cittadini.
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