lunedì 24 maggio 2021

La tragedia del Mottarone, troppo dolore e tante domande

Ci mancava solo la caduta della funivia, in un modo che traduce in realtà i più comuni e peggiori incubi. A quanto sembra, si è trattato di una fune spezzata, di un sistema di frenaggio non funzionante, di una corsa folle verso il più vicino pilone, di uno scarrucolamento e di un impressionante volo nel vuoto.

E così se ne sono andate 14 persone, coppie e famiglie felici che avevano scelto di trascorrere sul Mottarone una bella domenica di maggio. Il pensiero va alle vittime, ai familiari e agli amici. va anche al mistero della morte improvvisa, là dove meno te la potresti aspettare e dove l'imponderabile sta in agguato.

L'imponderabile? Mah, certo non è questo il momento di sparare sentenze, ma qualche domanda ce la si può anche fare, in un'Italia dove crollano i ponti delle autostrade, dove piogge non irresistibili provocano frane che travolgono strade e case, dove i treni si scontrano su binari unici privi dei sistemi di sicurezza automatizzati.

E' difficile pensare che nel 2021, in un tempo cioè in cui le leggi italiane ed europee impongono parametri giustamente molto severi alla sicurezza degli impianti di gestione, una simile tragedia possa essere imputata alla fatalità o al destino cinico e baro. Qualcosa deve essere andato storto e, una volta escluso l'attentato o l'incidente esterno (ricordate il Cermis, con l'incredibile e sostanzialmente impunito incosciente volo dei caccia americani a bassa quota?), qualcuno dovrà dare risposta a molti perché. 

Ciò è dovuto ai tanti, troppi morti e ai loro cari sopravvissuti, attesi come al solito da interminabili cause penali e civili, in grado di risuscitare costantemente l'immenso dolore. Ma è dovuto anche all'intera popolazione italiana che ha il diritto di sapere se siano sicuri o pericolosi a causa di strutture ormai deteriorate, un viaggio in autostrada, un soggiorno in montagna, una salita in funivia o la visita a un monumento antico... 

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