giovedì 24 dicembre 2020

Arbor Natalis et Praesepium 2020

L'albero di quest'anno, quello realizzato per pensare e non solo per guardare, viene dalla Slovenia. E' costruito con i libri, ovvero, come nell'origine stessa del simbolo, con i frutti della conoscenza del bene e del male. Ci si può nutrire di essi? Oppure siamo condannati a navigare nelle tenebre dell'ignoranza e della sottomissione? Sapere e voler leggere è l'inizio della rivoluzione. Tanti arbusti ogni Natale vengono uccisi, per essere poi portati cadaveri nei boschi, dopo aver impregnato di aghetti le case dove sono stati goduti per qualche breve istante. Un abete di testi, per bambini e adulti, richiama il rispetto della Natura e della Cultura, l'accoglienza del messaggio dei "venerdì per il futuro", l'auspicio di un rispetto nuovo nei confronti dell'ambiente e della Vita.

Ed ecco il ora presepio di quest'anno.

La grotta oscura è senz'altro la tana del coronavirus, illuminata in parte dalle scene che si svolgono al suo interno. La stella che guida i magi dall'Oriente è la Speranza che si posa tranquilla sulle tempeste che agitano il buio dell'antro. I magi sono i dottori che in tanti modi vorrebbero curare l'umanità malata, portando doni di bellezza bontà e verità. L'asino e il bue sono il simbolo delle donne e degli uomini che si prendono cura gli uni degli altri e che riscaldano la mangiatoia senza porsi troppe domande. Quest'ultima, il "praesepium" appunto, è l'oggetto dell'appetito delle mafie più o meno legalizzate che se ne vorrebbero appropriare, dimenticando il bambino adagiato. E' protetto da Giuseppe e Maria, cioè da una paternità e maternità che oltrepassano ogni regola e invitano alla trasgressione e alla rivoluzione. Il bambino Gesù sono i milioni di migranti, costretti a dormire in tuguri ben meno accoglienti di una stalla, a navigare su imbarcazioni ben più fragili di una mangiatoia, a cercare di varcare di nascosto i confini, per non essere respinti, perché anche per loro "non c'è posto nei sontuosi alberghi del Capitale". Gli angeli quest'anno sono tutti gli appartenenti al personale medico planetario, che annunciano la gloria di Dio agli uomini di buona volontà, cioè a quelli disposti a perdere la propria vita per salvare quella altrui, non solo dal virus, ma anche dalla malaria, dal cancro, dalla fame, dalla guerra e da tutte le sventure che ammorbano la famiglia umana.. I pastori sono gli amici, che ci accompagnano nel cammino della Vita e non ci lasciano soli nella prova. E poi naturalmente ci sono i re Erode, oh, quanti re Erode nel mondo, ognuno di essi è una squallida incarnazione del Potere, politico, economico, militare e religioso! Vorrebbero far fuori il bambino che è nato, distruggere l'"homo" e moltiplicare le stragi degli innocenti. Quest'anno queste ultime sono dedicate ai bambini un po' cresciuti, alle decine di migliaia di anziani falciati dal coronavirus nella solitudine delle case di riposo e delle rsa, senza nessuna parola di conforto dei propri cari, esclusi dalla relazione in nome della salvaguardia della loro salute. Un pensiero infine va anche a Santo Stefano, il primo martire cristiano, celebrato con onore il giorno dopo Natale. A chi dedicare questa memoria se non a Giulio Regeni e a tutte e tutti coloro che sono perseguitati, torturati, incarcerati e uccisi perché hanno voluto conoscere, vivere e testimoniare la Verità?

Ecco il mio presepio, nell'anno di grazia e bisesto 2020. Buon Natale, Vesel Božič vsem.

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