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| Uno sguardo a Barbana, correndo in bici verso Grado |
E' un'esposizione bellissima che consente di ripercorrere in pochi passaggi la gloriosa storia della gente che ha vissuto e vive sull'Isola, dalla protostoria ai giorni nostri.
Ci sono reperti di grande valore, come i reliquiari del legno della croce, le straordinarie capselle palocristiane, le lapidi che raccontano il battesimo nei primi secoli. C'è l'impressionante copia in gesso della straordinaria stauroteca, il trono del Patriarca soffiato dai Veneziani, il cui originale si trova proprio nella Basilica di San Marco.
Si raccontano episodi misteriosi della vicenda gradese, in particolare le sepolture di bambini e ragazzi ritrovate dagli archeologi nel corso degli scavi degli ultimi anni. Alcuni video documentano tali eccezionali scoperte e molto altro. Il visitatore è accompagnato nella comprensione dei vari passaggi da ottime didascalie scientifiche e opportuni schemi narrativi.
Come hanno detto l'Arcivescovo e il Sindaco di Grado durante la cerimonia di inaugurazione, è la possibilità di riappropriarsi, da parte delle cittadine e dei cittadini, di ciò che a essi appartiene. Ed è proprio in questa logica che la realizzazione di un Museo, ben lungi dal voler sostenere anacronistiche identità ormai confinate in un passato remoto, può aiutare ogni abitante di Grado a rafforzare il già importante spirito di accoglienza. La scoperta delle grandi diversità culturali che hanno caratterizzato e in qualche modo intensificato il passato, diventa l'occasione per offrire criteri e potenzialità per vivere con serenità e gioia la grande occasione del vivere in un mondo meravigliosamente vario, multireligioso e pluriculturale. Come ha insegnato la Capitale europea della Cultura, tali differenza, lungi dall'ostacolare la civile e rispettosa convivenza, la fondano sulle basi decisive di una convinta, consapevole e fraterna umanità.
Tutti gli elementi presenti derivano dalle raccolte della Parrocchia Arcipretale di Grado, gelosamente custodite da monsignor Tognon, cui è dedicata l'esposizione e della Soprintendenza ai Beni Culturali.
Venite dunque a visitare il Museo di Grado, possibilmente con l'accompagnamento del competentissimo curatore scientifico, prof. Dario Gaddi, capace di far parlare con intesnistà e profondità ogni pietra e ogni reperto. Venite, anche perché la direzione e gestione del tutto è stata affidata con appalto dal Comune di Grado - proprietario del Museo - alla Società per la Conservazione della Basilica di Aquileia. Un nome, una garanzia!
Per il momento, il Museo sarà visitabile nel fine settimana 6,7 e 8 dicembre, poi in quello del 13 e 14 dicembre, poi dal 20 dicembre al 6 gennaio 2026, tutti i giorni (escluso il 31 dicembre), con orario 10.30-12.30 e 14.30-17.30.

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