mercoledì 15 aprile 2020

Tempi duri per i viandanti...

La caccia al runner, con elicotteri e droni, potrebbe forse apparire come l'episodio più ridicolo di questo periodo drammatico. In realtà non c'è niente da ridere, la corsa disperata di quegli individui solitari braccati è inquietante, fa pensare a uno Stato di polizia e non più di diritto.
Da quelle immagini, abbondantemente diffuse dalla televisione, sorgono tante domande, alcune delle quali non dovrebbero essere troppo difficili.
Anzitutto, dopo un mese e mezzo di reclusione forzata, il numero quotidiano di casi di nuovi contagi è relativamente ancora molto alto, come pure purtroppo quello dei decessi. E' possibile sapere la tipologia "sociale" di queste migliaia di persone colpite dal virus, in particolare dopo il 24 marzo (14 giorni dopo la chiusura quasi totale dell'Italia)? Si tratta soltanto di coloro che sono stato costretti a continuare la propria vita ordinaria in condizioni rischiose, come operatori sanitari, operai nelle fabbriche ancora aperte, esercenti di commercio alimentare, ecc.? Se sì, perché non sono stati sufficientemente tutelati? Se no, occorre ammettere che le restrizioni non sono servite e niente e di conseguenza la "caccia al runner" altro non è che un desolante simbolo di un fallimento...
In realtà le inchieste stanno portando alla luce una tragica connessione tra squallidi interessi economici e incapacità politica, soprattutto in Lombardia, dove le testimonianze - in particolare dalle Case di Riposo - raccontano di situazioni che non possono essere riportate all'incoscienza bensì al vero e proprio crimine. Altro che "eccellenza lombarda" o esaltazione delle privatizzazioni!
Inoltre, si parla di fase 1 e fase 2. Il Presidente del Consiglio, solennemente, un paio di giorni prima di Pasqua dichiara di aver costituito la "task force" (come si dice oggi) per la ripresa economica e produttiva dopo la fase emergenziale. Ma vivaddio, davvero si è aspettato dalla proclamazione dello stato d'emergenza (inizio febbraio) alla metà di aprile per preoccuparsi di organizzare un "dopo" non basato sull'assistenzialismo ma su scelte e decisioni portatrici di un futuro possibile?
Ci sarebbe da dire molto anche sull'informazione, ormai praticamente a senso unico, quella di destra a difendere l'indifendibile nelle scelte soprattutto lombardo-venete, quella di centro sinistra a nascondere la sostanziale assenza di progettualità e la confusione creata da decine di decreti del presidente del consiglio ai limiti della costituzionalità e dal mancato coordinamento con le regioni, produttrici di altrettante ordinanze spesso contraddittorie rispetto a quelle nazionali. E chi non si allinea con la "versione ufficiale" viene tacciato di essere seminatore di dubbi, disfattista, costruttore di fake news. E forse, presto, potrà anche essere azzittito dalle "commissioni ad hoc" che si sostituiranno ai cittadini nel distinguere il falso dal vero.
Insomma, ci sono molte nubi nel cielo del coronavirus.  Facile criticare dal di fuori, senza riconoscere che gli italiani ce la stanno mettendo tutta per venirne fuori meglio possibile? Sarà anche così, ma uno Stato che - giusto o sbagliato che sia - decide in toto sulla vita dei cittadini senza che essi possano almeno esprimere un parere, non è uno Stato democratico. E dei Governi - nazionali o regionali - che derogano dal dovere di decidere secondo i percorsi costituzionali e si limitano soltanto a selezionare accuratamente gli scienziati ai quali affidare il destino di tutti i cittadini, non possono essere considerati Governi politici.   

11 commenti:

  1. Finita l'emergenza dicono che nulla sarà come prima, sembrano gli stessi discorsi del post 11 settembre e del "patriot act" ... le democrazie sono molto vulnerabili alle situazioni di crisi e, in certe situazioni, "il modello cinese" può essere una tentazione per molti ... per questo è importante ragionare no solo sul momento presente ma sul prima e sul dopo ...

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  2. Condivido questo bel post, la società praticamente saltata e lo stato di Polizia è una cosa che far venir i brividi. L'incapacità politica (dove sono in queste settimane?) è imbarazzante. Il commento qui sopra, di Luca Bagnarol, ha del vero. Il poi realmente non si può prevedere, ma è ovvio che nulla sarà come prima. Ascoltando diversi personaggi su internet sul quello che potrebbe essere il futuro, si delinea una crisi economica senza precedenti, miseria, eccetera. C'è poi chi spera in un aiuto degli USA... ma ho tremendi dubbi. C'è chi dice che bisognerebbe andare fuori, o meglio scappare, dall'Europa ed abbracciare una nostra sovranità monetaria, questo mi sembra FORSE una possibile soluzione... dato che Germania e Francia fanno i cavoli loro infischiandosi dell'Italia. Quello che mi permetto di dire è che chi sta dietro al Governo sapeva tutto, non solo, ha organizzato tutto a tavolino per creare questa situazione che sembra un vero e proprio film. Ma, nel contempo, ne usciremo a patto di cambiare paradigma sul Vivere in modo consapevole e basato sul benessere dell'individuo... come dice in mio grande amico Silvano Agosti: l'essere umano deve essere proclamato "patrimonio dell'umanità". Felice giornata :-)

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  3. Grazie per i due interessanti commenti. L'essere umano "patrimonio dell'umanità"! Mi piace molto...

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  4. Anche a me piace molto quest'idea del rendere l'essere umano "patrimonio dell'umanità". Se infatti già oggi tuteliamo molte opere umane quale patrimonio dell'umanità, perchè non dovrebbe essere tutelato il loro stesso autore? E se tale tutela già oggi è affidata all'ONU, da qui potrebbe nascere un nuovo mandato delle Nazioni Unite quale ente di tutela dell'uomo. Potremmo anche pensare a una continuità tra l'UE e l'ONU, nel senso che, se quest'ultima realizzasse ciò che riuscì già ai tempi della CEE, cioè trasformare il continente più conflittuale del Mondo in quello più pacifico e avanzato, finirebbero le guerre ... Rilevo però anche dei rischi: tutelare l'uomo senza tutelare l'ambiente in cui vive porterebbe a trasformare il pianeta in una "foresta di ciminiere", di contro, tutelare l'ambiente a scapito dell'uomo apre ad altri scenari inquietanti come quelli descritti da Tom Clancy in Rainbow Six. Infine la tutela dell'uomo non può essere una sua mera conservazione, ma necessita di una direzione e di prospettive al fine di rispondere all'inesauribile tensione dell'uomo per la curiosità, la ricerca e la scoperta.

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    1. @ Anonimo e @ Luca Bagnarol Perfettamente d'accordo. Ovviamente una delle prime cose è l'ambiente, l'ambiente è dove esercitiamo il nostro piacere di essere al Mondo, se questo è pulito ViviAmo bene, altrimenti no. Purtroppo è sempre tutto in mano delle multinazionali del petrolio ecc... ma esistono già ora energie rinnovabili completamente ecologiche e amiche della Natura, ma questo non deve venire fuori. Se fosse per me, una delle prime cosa che farei sarebbe il DISARMO del mondo, l'industria bellica è una delle vergogne più ignobili... e voglio credere che non sia un'utopia. Bella questa frase finale: "Infine la tutela dell'uomo non può essere una sua mera conservazione, ma necessita di una direzione e di prospettive al fine di rispondere all'inesauribile tensione dell'uomo per la curiosità, la ricerca e la scoperta."

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    2. @Andrea Nicola. Non credo che il disarmo mondiale sia un'utopia ma anzi una tappa inevitabile per realizzare quanto di cui sopra, se vogliamo che l'uomo sia tutelato quale patrimonio dell'umanità bisogna affidare all'ONU la sua sicurezza e la conseguente abolizione delle forze armate nazionali. Una provocazione: e se tutti gli apparati di ricerca bellica, specie nel settore aerospaziale, venissero riconvertiti per lo sviluppo della "new space economy"? Si aprirebbero prospettive di sviluppo nuove e anche la possibilità di sgravare un po' di pressione umana nello sfruttamento del pianeta.

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    3. Assolutamente, infatti non sono per la "distruzione" e "ricostruzione", ma per una riconversione, un adattamento, e così via... ma in tutti gli ambiti della società! Non conosco la "new space economy", seguo spesso, da appassionato di astronomia, le varie missioni spaziali ecc... ma anche li, quanti milioni e milioni di spese ci stanno?
      Tutto bello, però bisogna partire dal presupposto di base che ci sia onestà nelle persone, buon senso, poche regole (a me i papiri di centinaia di pagine di "regole" per vivere non servono) ma etiche, propositive, felici, eccetera... che risuonano con quello che l'essere umano (l'uomo) è in realtà. Una profonda riconversione del pensiero e del modo di stare al mondo. Possiamo agire in Italia, qui, è qui che abbiamo la cultura, la lingua italiana che è la più meravigliosa esistente, abbiamo arte (quante opere INCREDIBILI abbiamo?), abbiamo Natura e ambiente unici, eccetera. Non serve tanto, forse sono troppo positivo, ma lo dico spesso nei miei articoli da anni. Un rivoluzione spirituale, interiore e coscienziale per VIVERE in armonia con tutto e tutti. :-)

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  5. Condivido. La new space economy è la via, ancora teorica, percorsa da alcuni pionieri privati per lo sfruttamento delle risorse fuori dal pianeta. Ammesso e non concesso diventi una realtà percorribile nei prossimi anni, riuscirebbe al massimo a offrire un nuovo business e nuove risorse ma questo, senza una crescita umana e spirituale dell'uomo rischia di tradursi in un nuovo empasse, con il rischio anche di mettere in mano a chi è impreparato, tecnologie avveniristiche e pericolose ... Non possiamo quindi andare avanti lasciando indietro problemi insoluti, se invece sapremo crescere potremo pensare di rispolverare Ciolkovskij: "l'uomo è nato sulla Terra ma non è destinato a morirci..."

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    1. Grazie della delucidazione! Interessante anche la frase di Ciolkovskij :-)

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  6. #iorestoacasa per fermare il virus, quando ormai è chiaro che solo le distanze dagli altri e la disinfezione fermano il virus. La clausura come sacrificio salvifico, chi la viola è un sovversivo amorale che va denunciato, perseguito, inseguito.
    A vedere come tanti di noi accettino questo diktat passivamente o, peggio, scelgano coscientemente di vestire i panni dello Sceriffo Delatore fa però pensare che i nostri governanti abbiano fatto bene: non siamo in grado di muoverci da soli, siamo bambini da guidare.
    Bene ha scritto Riccardo Manzotti su https://www.leoniblog.it/2020/04/08/iostoacasa-come-la-paura-e-la-mancanza-di-ragione-uccidono-la-liberta-e-la-democrazia/?fbclid=IwAR1mKS0zIuqQVx_RLMWtVeMI2IXPxFqbaRA_4zhnrd9EuihIbdJjPwe3Xlg “Il runner solitario non mette a rischio la salute fisica dei cittadini, ma mette in discussione il valore salvifico della loro presunta moralità: “se io sto in casa a soffrire, perché non lo fa anche lui”. E così si deve stare in casa non per evitare il virus, ma per non mettere in discussione l’autorità del governo cui la società ha demandato la propria libertà”.

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  7. @ Barbara Pascoli Intanto grazie del link, articolo molto ben steso e piacevole. Infatti, come dici te, la cosa più ignobile è appunto che la maggior parte (80/90%) accettino passivamente, ma purtroppo gli italiani sono così... a volte nel mio sito e nei social sono molto critico verso l'italiano medio che reputo "pecora", o altri aggettivi. Certo, i governi (e chi ci sta dietro soprattutto) hanno le loro responsabilità, magari hanno anche organizzato a tavolino tutto questo teatrino, ecc... ma purtroppo è meglio aprire la TV essendo passivi, oppure navigando sullo smartphone su facebook o instagram, senza informarsi sul cosa stia realmente accadendo da noi e nel mondo. Questo una trasmissione audio (lunga) ma completissima con ospiti medici, scienziati e ricercatori che svelano la "farsa" di tutta questa storia: https://youtu.be/5D-QvDCZNyA
    Concludendo, ciò che sta accadendo in Italia riguardo a questo stato di polizia, di queste restrizioni e decreti veramente orrendi oltre che anticostituzionali in nome di una pandemia farlocca, è molto grave... fatto sta che in moltissimi paesi sono tutti in giro a festeggiare per le strada PACIFICAMENTE e comunque, salvo per qualche stato, il coprifuoco non è così "asfissiante" come qui. Ci saranno più morti per l'economia e per l'ignobile slogan "resto a casa" che per coronavirus, ricordando le statistiche dell'Istituto Superiore di Sanità ed Istat. Felice giornata :-)

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