sabato 21 ottobre 2023

A volte ritornano... i confini

 

Sono scene che non si vorrebbero più vedere. Sono ripresi questo sabato pomeriggio i controlli sul confine.

In nome della dea Sicurezza, si interrompe, sembra momentaneamente, la libera circolazione delle persone entro i confini tracciati dal Trattato di Schengen. L'Italia controlla gli ingressi dalla Slovenia, la Slovenia quelli dalla Croazia.

Perché poi?

La versione ufficiale è il controllo delle frontiere, in modo da impedire che qualche terrorista possa arrivare, transitando per i più importanti e presidiati posti di blocco europei. Il motivo, se la situazione non fosse tragica, sarebbe risibile. Come immaginare infatti che qualche malintenzionato possa lasciarsi spaventare dalle camionette della polizia schierate sui valichi, quando la linea di confine è lunga quasi 200 chilometri e la si potrebbe attraversare senza alcun problema ovunque? E come poi fare di ogni erba un fascio, prendendo spunto dal recente attentato in Belgio per accomunare milioni di persone in fuga dalla fame e dalle guerre a un unico, esasperato "lupo solitario"?

La realtà è un'altra e l'ha proclamata con molta enfasi la stessa presidente del consiglio Meloni: "Abbiamo chiuso la rotta balcanica". In altre parole, si è presa la palla al balzo, strumentalizzando i terribili eventi che si stanno verificando in Israele e in Palestina, per risolvere alla radice la questione degli arrivi quotidiani di migliaia di persone che cercano di entrare in Italia (o in Slovenia, naturalmente). Ancora una volta si evidenzia la strategia esclusivamente difensiva di un mondo ricco che con tutti i mezzi a sua disposizione per affrontare nuove politiche del lavoro e della casa, non trova altro rimedio che il rifiuto e la chiusura in se stesso. La guerra che si combatte è quella dei ricchi contro i poveri, di un cosiddetto Occidente demotivato e denatalizzato, ma terrorizzato, contro un Sud del Mondo ghettizzato e soffocato, ma desideroso di vivere e di prosperare.

No, non sarà la chiusura dei confini a sconfiggere il terrorismo, neppure una riforma di servizi segreti mai così vulnerabili o il riversare tonnellate di bombe - generando ulteriori odio e violenza che impregnano adulti e bambini -  su una città ormai allo stremo come è Gaza. L'unica strada possibile per una pace giusta e duratura è esclusivamente quella di appianare lo spaventoso baratro di iniquità che separa una parte del Pianeta dall'altra, costringendo la prima a una difesa disperata, la seconda a cercare in ogni modo di lottare per la propria stessa sopravvivenza. 

"Niente paura, non ci saranno particolari disagi per gli abitanti di Nova Gorica e Gorizia" - assicura sornione il sindaco Ziberna. In realtà, tirare fuori dal portafoglio una carta d'identità non è certo un problema. La vera preoccupazione è per le folle di migranti che saranno giuridicamente e di fatto rese invisibili, con tutto il disagio che si creerà in loro e nelle popolazioni che incontreranno. Ma la tristezza deriva anche dal constatare quanto sia facile perdere le conquiste degli ultimi decenni, siano esse le libertà democratiche, lo stato sociale, o il diritto di circolare ovunque, spinti soltanto dal desiderio di conoscere e amare.

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