Come criticare un evento popolare come la Barcolana?
Non si può, senza offendere il comune senso della bellezza. Le migliaia di barche a vela che riempiono il golfo di Trieste sono uno spettacolo indimenticabile. A chi poi ama appassionatamente questo sport, come negare la possibilità di vedere da vicino la barca vincitrice, Argo, il Moro di Venezia, famoso ai tempi dei mondiali di Auckland, quella del Prosecco, ecc., veri bolidi da competizione, gioielli di bellezza e di tecnologia, come le automobili della Formula uno?
Infatti non c'è niente da criticare, tanto più camminando in mezzo a una folla immensa di gente soddisfatta, di giovani che si incontrano e celebrano il gusto della chiacchierata, della musica a volte un po' assordante, della gioia di affrontare con leggerezza il mistero della Vita. E' bello anche che ci siano gli spazi per dire altro, per esprimere accordi e disaccordi, anche in modo simpatico e colorato come quello espresso dai contestatori dell'edificanda - Dio, o chi per lui, ci restituisca il tram de Opcina, finché siamo ancora in tempo! - ovovia. Una complessa organizzazione si è dimostrata impeccabile e tutti hanno avuto la possibilità di immergersi in questo oceano di spensieratezza.
Tutto è stato bello, tutto buono, anche gli innumerevoli eventi intorno all'iniziativa. C'eravamo perfino noi, con lo spettacolare mosaico, il nodo di Salomone del gruppo mosaicisti di Ravenna, esposto all'Immaginario Scientifico (che meraviglia, non perdetevelo!!! L'immaginario scientifico di Trieste, intendo, ma ovviamente anche il nodo di Salomone che ritornerà mercoledì nella Basilica di Aquileia), esempio di arte "accessibile" a ogni forma di disabilità.
Strano che tutto vada bene. No, non va affatto bene, ma non è colpa dell'incriticabile e immarcescibile Barcolana! E' colpa di un mondo che divide i poveri dai ricchi, le barche fantascientifiche che affrontano l'Adriatico davanti al castello di Miramare dai barconi fatiscenti che trasportano i migranti nel Mediterraneo, esposti ai frequenti naufragi che comportano incredibili stragi. E' colpa di un Pianeta nel quale decine di migliaia di persone godono di una magnifica serata triestina, mentre altre centinaia raggiungono la Piazza davanti alla stazione di Trieste, qualche metro più in là rispetto all'epicentro della festa, dove pochi volontari - per lo più ridicolizzati invece che esaltati dalle istituzioni cosiddette democratiche - cercano di alleviare le ferite delle mani, dei piedi e delle schiene provate dalla rotta balcanica. E' colpa di un'opinione pubblica che ritiene giusto mettere a disposizione metà piazza Unità delle forze militari - esercito marina, polizia e carabinieri - con tanto di invito ai bambini a visitare i mezzi costruiti per fare la guerra, senza dedicare neppure una piccola tenda alle miriadi di "costruttori di pace" che ritengono che si possa ancora superare la conflittualità con la sola forza della nonviolenza. Poveri illusi? O deboli fiammelle incapaci di farsi notare?Ecco tutto, emozioni e sentimenti di una serata di vigilia della Barcolana 2023.
Stiamo ancora chiedendoci: "chi è il mio prossimo ? ", e avanti con gusti senza frontiere, la barcolana ecc...
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